Per i veicoli con targa estera, in uno degli stati indicati dal decreto ministeriale n. 86/2008, non è obbligatorio dimostrare la copertua amministrativa, prevista dalla legge italiana, ciò significa che non sono applicabili le sanzioni previste dall’articolo 193, anche se il veicolo è sprovvisto da copertura assicurativa, circolante in Italia da oltre un anno e non si è provveduto alla targa e documenti italiani.
L’ha reso noto il ministero dell’interno, dipartimento della pubblica sicurezza, in una nota del 3 aprile, avente oggetto l’applicazione dell’articolo 193 a veicoli con immatricolati in diverso stato Ue. la nota giunge dopo la richiesta della polizia municipale di Padova Ovest, di applicare l’articolo 193 anche ai veicoli con targa straniera, quella di applicare sanzioni se sprovvisti di copertura assicurativa.
Ministero rammenta quanto confermato dall’UCI (Ufficio Centrale Italiano), ossia che per i veicoli muniti di targa di immatricolazione di uno degli Stati indicati indicati nell’allegato 1 del decreto del Ministero dello sviluppo economico n. 86/2008, vige il principio della cosiddetta “copertura presuntiva”. In ragione di quanto sostenuto dall’UCI, si legge nel documento, deve ritenersi che per tali veicoli vada esclusa l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 193 C.d.S. anche quando, attraverso qualsiasi mezzo, sia accertato che il veicolo immatricolato in uno di quei paesi sia effettivamente sprovvisto di RC auto.
Ad analoga conclusione, precisa la nota, si perviene nel caso in cui venga accertato che il veicolo circoli sul territorio dello Stato da oltre un anno e non si sia proceduto alla sua “nazionalizzazione” tramite immatricolazione.In tal caso, si precisa, sebbene il veicolo circoli illegittimamente sul territorio dello Stato in quanto non più in circolazione internazionale, si ritiene che non possano essere contestate le violazioni di cui all’art. 193 C.d.S., in ragione della sussistenza di una regolare immatricolazione straniera e della relativa copertura assicurativa.
Una lettura normativa, (secondo quanto afferma il sito StudioCataldi.it) che rischia di incentivare coloro che si nascondono dietro una targa estera per eludere gli obblighi di legge, sfuggendo alle rilevazioni automatiche circa le infrazioni stradali, al pagamento delle tasse sul veicolo e, tra l’altro, anche all’obbligo assicurativo.