Lo sbadiglio uno tira l’altro anche se non siamo stanchi, non possiamo restistere, a scoprire perchè è un team dell’Università di Nottingham, che firma uno studio su “Current Biology”.
E’ stato fatto uno studio su 36 volontari, è stato aumentato con la stimolazione magnetica transcranica il desiderio di sbadigliare, e monitorando la reazione dei soggetti: «aumenta se si cerca di reprimerlo. Con la stimolazione elettrica abbiamo poi aumentato l’eccitabilità e la propensione allo sbadiglio contagioso».
L’interruttore degli sbadigli scatta nel cervello nei riflessi primitivi della corteccia motoria primaria, l’area che controlla il movimento, più lo si reprime e più ci viene voglia di sbadigliare.
Ma il contagio a sbadigliare cambia da persona a persona: «Questi risultati possono essere particolarmente utili per capire meglio l’associazione tra l’eccitabilità e sensibilità motoria e il presentarsi di ecofenomeni in molte malattie fra cui demenza, autismo e sindrome di Tourette». Lo sbadiglio non è solo un comportamento umano, sbadigliano anche i cani e gli scimpanzè.
aggiunge Georgina Jackson, docente di Cognitive Neuropsychology nell’Institute of Mental Health. «Nella sindrome di Tourette se riusciamo a ridurre
l’eccitabilità possiamo ridurre i tic, e stiamo lavorando proprio a questo», conclude.