Andrea Cenci 26 anni, affetto dalla sindrome di down è un lavoratore modello, non sgarra un solo minuto, puntualissimo per andare a lavorare a piazza Dante, Napoli, come barista, munito di caschetto ci va con la sua bici e zaino in spalla, il suo sorriso ed entusiasmo sono contagiosi.
E’ il suo primo lavoro retribuito: “Io mi diverto tantissimo. Era il mio sogno nel cassetto. Finalmente sono riuscito a realizzarlo” dice Andrea, pieno di entusiasmo e della sindrome di Down se ne sempre fregato, dopo tirocini, porte sbattute in faccia ci è riuscito, si è presentato il primo settembre si è presentato al proprietario dell’Amaris Caffè, si Napoli e a ha detto: “voglio lavorare!”, il propretario Federico Biscetti ha risposto: “Perché no? Vieni domani a fare la prova”, è andata benissimo ed è stato assunto con il contratto di lavoro “Garanzia giovani”.
La sua storia fa notizia, il primo caso a Viterbo, anche se il proprietario ripete che lui non ha fatto niente di speciale: “Prima di Andrea ho provato altri due ragazzi ma non andavano. Lui non mi ha mai chiesto: “Cosa devo fare?”. Impara da solo, è capace. Anzi, è più abile di quelli abili”, racconta Federico. “Quando si è presentato – ricorda – ha detto che voleva lavorare e fare i cappuccini. Perché non avrei dovuto provare? In lui ho visto il potenziale, è un ragazzo carino ed educato. Sono io fortunato ad averlo trovato, non viceversa”. Ha iniziato con una settimana di prova retribuita. Alla fine è tornato a casa tutto contento sventolando alla madre la sua prima busta paga. “Amaris significa Amati – dice ancora il titolare – ed è quello che qui facciamo: trattiamo la sensibilità. Abbiamo prodotti biologici, per celiaci, e la nostra sensibilità è anche nella scelta dello staff. Sono gratificato che Andrea sia dei nostri. E i clienti ne sono entusiasti”.
“Sono ragazzi che hanno sogni e aspettative. Non devono – spiega la madre Simona Navarra – restare chiusi in casa. Andrea è un mito, è lui che ti dà lo stimolo ad andare avanti. Non sapeva sciare, ci ha messo 4 anni ad imparare ma non ha mollato. Poi è passato allo snowboard. Lui crede nei sogni e io ne sono orgogliosa”.
Non si è mai arreso nemmeno quando ha preso il diploma di scuola alberghiera, per anni non è riuscito a trovare lavoro finchè non si è presentato alla porta dell’Amaris: “Questo lavoro mi ha cambiato la vita. Quando ha aperto il bar ho detto: mi butto, ci provo. Ed ora è meraviglioso”, dice Andrea che rispende la sua bici e schizza via per la pausa pranzo, alle 15 di nuovo dietro al bancone con tutto il suo entusiasmo.