La storica azienda di Domenico Melgatti, lo stabilimento storico di San Giovanni Lupatoto (Verona), l’azienda che inventato il mitico “Pandoro”, dolce natalizio d’obbligo tutti i natali sulle nostre tavole, non è Natale senza il pandoro.
A dare l’allarme sono i suoi 90 dipendenti che da 2 mesi non ricevono lo stipendio, da 2 giorni sono in sciopero e hanno organizzato una manifestazione davanti alle sede comunale di San Giovanni Lupatoto, mentre di dirigenti sindacali RSU incontravano il sindaco Attilio Gastaldello che si è attivato per fissare un incontro con la proprietà.
All’azienda viene contestato il mancato pagamento degli stipendi e la mancata ricerca di un patner commerciale, questo si tradurrebbe in mancanza di risorse e materie prime che potrebbe compromettere la produzione commerciale:
«A San Martino Buon Albergo – ha detto Paola Salvi, segretario della Flai-Cgil, in riferimento a uno dei due siti produttivi dell’azienda – hanno addirittura coperto con il nylon i macchinari».
Il nuovo stabilimento innaugurato di San Marino Buon Albergo per la produzione di croissant, con un investimento di 10 milioni di euro. Ai lavoratori a tempo indeterminato si aggiungono i circa 200 stagionali, non ricevono lo stipendio dal mese di agosto.
L’hanno scorso la Melegatti ha effettuato un faturato di 70 milioni di euro tra la produzione di dolci, pandoro e merendine, sta attraversando un periodo di crisi e si spera che alla prossima assemblea dei soci, si trovano delle soluzioni adeguate alla risoluzione dei problemi.
«Ieri era fissato l’incontro in azienda – ha sottolineato Paola Salvi – per un nuovo socio-finanziatore annunciato dalla proprietà, invece si sono presentati degli avvocati che illustrando la situazione si sono contraddetti tra loro. Qui ci sono molti lavoratori monoreddito, che non vedono soldi da due mesi, che restano in fabbrica a non fare niente. Ci sono stagionali che erano stati chiamati per la produzione invernale, hanno sospeso la disoccupazione e rinunciato ad altre opportunità e poi non hanno lavorato. E con l’azienda non si ottengono risposte nemmeno per l’attivazione della cassa integrazione» ha concluso la rappresentante della Flai-Cgil. Sotto accusa il management”.
Si attendeva un socio-colosso dolciario, ma fino ad adesso ancora niente.