Bollette a 28 giorni anzichè 4 settimane, un trucco per aumentare le tariffe, un aumento mascherato. Se vi fate 2 conti, pagate 13 mesi in un anno e non 12, qualcuno direbbe come il ciclo mestruale hahaha!
Con questo trucco gli operatori di telefonia dovrebbero incassare un miliardo di euro in più a fine anno. Wind-tre, Wodafone, tim e fastwab pagheranno una multa di 1milione e 160mila€, lo ha annunciato Francesco Posteraro,commissario dell’AGCOM, autorità della comunicazioni, per non aver mantenuto le imposizioni del garante che imponeva loro la fatturazione mensile.
Ma la multa a nulla serve, lo stesso commissario ha detto di avere le mani legate e le multe non possono superare il 10% e non spaventano di certo gli operatori di telefonia, il tutto a discapito degli utenti.
Non solo gli operatori di telefonia continuano a non rispettare l’imposizione, ma offorono agevolazioni solo per attivazioni di nuove sim, oppure nuovi abbonati di telefonia fissa, vogliono che rimbalziamo da un operatore all’altro, si dovrebbe premiare il cliente fedele per non farlo scappare.
La wind ad esempio per la telefonia mobile ricaricabile non solo non rispetta l’imposizione ad un mese, mi continua a fatturare la mia tariffa a 28 giorni, mi aveva offerto la mia stessa tariffa “all inclusive”, con la fatturazione ad un mese, ma per attivarla devo pagare 19€, la cosa è a dir poco scandalosa, per avere un diritto che ci spetta dobbiamo pagare, ma non solo il danno la beffa, se cambio operatore devo richiedere l’attivazione di una una sim al costo di 10€, in pratica mi conviene di pagare i 19€.
A parte il fatto che non posso cambiare operatore, perchè ho sottoscritto l’opzione della Wind “telefono incluso”, per comprarmi uno smarphone ad 1€ al mese, se chiedo il cambio di operatore prima della fine del pagamento, mi addebbitano in automatico 70€, non ho nessuna intenzione di dare questi soldi alla wind.
Purtroppo gli utenti sono indifesi, la telefonia ha un giro di affari di circa 13 miliardi all’anno, quasi 2 terzi della prossima finanziaria, dove a sancire una certa sproporzione tra le parti è l’articolo 70, comma 4 del Codice della comunicazioni elettroniche regolando il cosiddetto ius variandi, la facoltà delle compagnie di modificare le condizioni contrattuali unilateralmente.