La prima puntata della fiction di Rosy Abate, andata in onda su canale 5 ieri sera, parla della donna di mafia che si vuole rifare una vita lontano dalla Sicilia.
Nel corso della puntata un criminale lascia un biglietto alla protagonista con sopra scritto un numero di telefono, il particolare è che questa utenza telefonica esiste nella realtà, appartiene ad coppia che vive a Domodossola.
La nuova fiction di canale 5, un boom di ascolti, ma anche un boom di telefonate alla reale utenza telefonica che da ieri sera stanno ricevendo milioni di telefonate, convinti che si tratti del numero della protagonista, siamo al paradosso, qui si sta confondendo il sogno con la realtà.
«Quel numero esiste ed è di mio marito» spiega la signora di Domodossola a La Stampa, «Da ieri sera persone sconosciute ci stanno tempestando di telefonate, fino alle 4 di notte e di nuovo stamattina, per chiederci se siamo parenti di Rosy Abate, qualcuno ci dà dei mafiosi e c’è chi ci ha perfino minacciato».
All’inizio la coppia credeva si trattasse di uno scherzo, poi hanno capito che il sogno aveva superato la fantasia.
La coppia di Domodossola questa notte in pratica hanno fatto la nottata, per le continue telefonate che ricevevano e il marito questa mattina doveva anche partiere per la Svizzera.
In particolare c’è stata una telefonata di un uomo della Basilicata, ricevuta dai 2, era convinto che si trattasse del numero di Rosy Abate e li ha minacciati di morte, ma la signora ha deciso di denunciare:
«Non è possibile che una produzione tv non controlli se i numeri sono veri. La nostra privacy è stata violata. Mio marito è siciliano di origine, ma noi con la mafia non c’entriamo niente, siamo mica matti».