La vera pizza napoletana “cà pummarola ncop”, come recitava una famosa canzone, è diventata patrimonio dell’unesco, Lo annuncia il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina su Twitter. «Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo», sottolinea. Subito dopo è arrivato anche il tweet del ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini: «L’arte dei pizzaiuoli napoletani è Patrimonio Immateriale dell’Umanità! Dall’Unesco riunita in Corea del Sud arriva ora la notizia. Un riconoscimento per Napoli e l’Italia intera mentre sta per iniziare il 2018 #annodelciboitaliano #PizzaUnesco».
Dopo ben 8 anni di candidature e negoziati internazionali a Jeju, in Corea del Sud, voto unanime del Comitato di governo dell’Unesco per l’unica candidatura italiana, ha riconosciuto la pizza per la sua creatività alimentare unica al mondo.
La decisione finale del’unesco «il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale. I pizzaiuoli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da palcoscenico durante il processo di produzione della pizza. Ciò si verifica in un’atmosfera conviviale che comporta scambi costanti con gli ospiti. Partendo dai quartieri poveri di Napoli, la tradizione culinaria si è profondamente radicata nella vita quotidiana della comunità. Per molti giovani praticanti, diventare Pizzaiuolo rappresenta anche un modo per evitare la marginalità sociale».
La pizza ha origini antichissime, ma non la conoscevano gli antichi romani, una simile focaccia dalla forma schiacciata la conoscevano in Grecia, in palestina e nei paesi arabi sin dall’epoca di Gesù (pane azimo e pita), ma era bianca, perchè il pomodoro non si conosceva a qui tempi.
Sul nome “pizza”, ci sono molte controversie, alcuni storici sostengono che derivi da pinsare che deriva dal latino, e significa schiacciare, pestare; altri storici sostengono che derivi da pita, pizza.