«Non comprate smartphone cinesi perché potreste essere spiati», questo allarme è stato mandato ieri dagli 007 americani. I cellulari cinesi secondo gli intelligence americani sarebbero utilizzati per intercettare le telefonate, messaggi audio e video e internet.
Sotto accusa sono finite le maggiori industrie cinesi di smartphone Huawei e Zte, l’accusa è stata lanciata ieri da Cia e Fbi, i servizi segreti italiani ne sono a conoscenza da tempo.
Un allarme che apre degli interrogativi sul nostro paese, se è in grado di difendersi da spionaggio e hackeraggio.
Il colosso cinese Huawei, si è difeso dicendo che l’attacco ricevuto da parte degli americani sia una trovata per indebbolire il loro prodotto sui mercati commerciali: «La Huawei è consapevole di una serie di attività del governo degli Stati Uniti che sembrano destinate ad inibire il business della società sul mercato americano e hanno scritto dall’azienda siamo certi di godere della fiducia di governi e clienti in 170 Paesi in tutto il mondo».
Ma del pericolo dello spionaggio degli smartphone cinesi se ne è parlato anche in Italia qualche tempo fa: «Esistono informazioni spiegò il vicepresidente del Copasir, Giuseppe Esposito, in un’intervista rilasciata già nel 2015 che alcuni cellulari di marca cinese siano utilizzati per fare attività di spionaggio, peggio ancora funziona con router e server al punto che diversi Paesi del Nord Europa, Israele e Usa, hanno proibito la partecipazione a gare pubbliche a queste società».
Invece in Italia non funziona così, le gare d’appalto pubbliche sono aperte anche a tutti gli operatori anche extraeuropei, nonostante il pericolo conosciuto da tempo.
Ma il pericolo più grande nel nostro paese è dato da infrastrutture che utilizzano prodotti cinesi potenzialmente utilizzabili da Pechino, per fare attività di spionaggio.