Saranno i periti di Roma nominati dal gip Maria Paola Tomaselli, a stabilire una volta e per tutte se Gina Lollobrigida, la storica “Bersagliera”, se è in grado di intendere e volere.
Sono state fatte 2 perizie psichiatriche, ma hanno avuto un esito contrastante,così si legge nel fascicolo del pm Eleonora Finisi, si combatte una battaglia a suon di perizie psichiatriche, il suo manager Andrea Piazzolla, è indagato per circonvenzione d’incapace.
La prima perizia firmata dal professor Vincenzo Pascali, descrive la “Bersagliera” come una donna affetta da un «disturbo della personalità caratterizzato da narcisismo, credulità, labilità emotiva», transitato in «uno stato di sudditanza psichica». E’ stata depositata dall’avvocato Michele Gentiloni Silveri, che assiste i familiari della “Lollo”, che hanno denunciato Piazzolla. L’altra, recentemente redatta dal professor Fabrizio Iecher, arriva a una conclusione diametralmente opposta: «Si esclude che la Lollobrigida versi in una condizione di infermità o di deficienza psichica tale da alterare il suo stato mentale». Il secondo studio è stato depositato in procura due settimane fa dall’avvocato Fabrizio Siggia, che assiste l’indagato.
Saranno il dottor Massimo di Genio e la dottoressa Stefania Zenobi, a fare chiarezza. esamineranno l’attrice il prossimo 6 giugno a piazzale Clodio.
I medici dovranno stabilire se la Lollobrigida è lucida e in grado di intenedere e volere, e se è stata raggirata da Piazzolla. Il manager oggi ha 33 anni, ma all’epoca dei fatti, aveva solo 24 anni ed era l’amministratore unico della società che gestiva il patrimonio della diva.