Di storie come quella raccontata da Mr. James Oliver, sul web ne circolano tantissime, molte sono complete bufale:
lui sostiene di essere un viaggiatore del tempo che proviene da un altro pianeta, dall’anno 6491, e che, a causa di un guasto alla sua navicella, è rimasto bloccato sulla Terra alla data del 2018. Niente di nuovo: non è il primo e non sarà l’ultimo a fare rivelazioni di questo tipo. Il problema è un altro. Sottoposto dal canale Youtube Apex TV a vari test effettuati utilizzando la macchina della verità, l’alieno Mr. Oliver, che stranamente parla con un accento di Birmingham con lievi inflessioni statunitensi, ha passato l’esame a pieni voti: il suo racconto risulta essere veritiero.
Ufologi e appassionati del paranormale si stanno appassionando alla storia di James e chiedono maggiori approfondimenti, ma la cosa più importante è esaminare la macchina della verità a cui si è affidatI, perchè se venisse utilizzata per questioni importanti come processi, cause legali, interrogatori a politici di spicco, la cosa diventerebbe preoccupante.
Oliver racconta di un futuro con un sistema planetario regolato da un organizzazione tipo ONU, ma di proporzioni intergalattiche:
«I vostri anni sono diversi dai miei – dice in un video in cui, guarda un po’, la sua faccia è offuscata – Il mio pianeta è più lontano dal sole di quanto lo sia il vostro, quindi gli anni sono più lunghi. Stiamo cercando ogni giorno nuovi pianeti e galassie, ma nella maggior parte dei casi non troviamo tracce di vita. Su alcuni pianeti, però, la vita c’è, e in molti casi con forme di intelligenza più avanzate della vostra. Esistono vari conflitti tra umani e alieni, ma la maggior parte è sotto il controllo dalla Federazione che opera per il mantenimento della pace. Naturalmente conosco molti alieni: alcuni di loro sono tra i miei migliori amici e vengono a trovarmi a casa».
James ha fatto rivelazioni anche sul futuro della Terra: «Il riscaldamento globale sta peggiorando e il pianeta Terra diventerà più caldo».
Inoltre ha svelato che in futuro avremo tutti un nostro sistema di Intelligenza artificiale chiamato Siri, il cui nome coincide – del tutto casualmente, per carità – con quello dei sistemi operativi Apple. Quando però gli è stato chiesto chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti, ha spiegato che, purtroppo, ci sono «restrizioni su quello che posso dirvi sul futuro». Qualcuno, appena è libero da impegni, controlli quella macchina della verità.