Era sbarcato clandestinamente con il barcone nel 1998 a Lampedusa, andato in Francia e tronato nel 2000 in Italia, dove svolgeva lavori occasionali, prima al nord Italia, poi a Firenze dove fu arrestato per spaccio di droga, poiin Calabria e infine in Campania.
Mohamed Kamel Eddine Khemiri, tunisino di 43 anni residente a San Marcellino in provincia di Caserta, condannato ad 8 anni di reclusione per associazione con finalità di terrorismo (in uno con il proselitismo via web) di matrice islamica (Isis) e 130 mila euro di risarcimento a favore del ministero dell’Interno e del Consiglio dei ministri, costituiti come parte civile con l’Avvocatura dello Stato. Questa la sentenza emessa oggi dalla Corte di Assise di Napoli.
Mohamed era già in carcere da 2 anni a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), accusato di aver procurato documenti falsi a migranti clandestini e di aver favorito il terrorismo.
I carabinieri del Ros avevano intercettato messaggi facebook e conversazioni ritenute sospette di terrorismo: «Sono isissiano finché avrò vita. E se morirò vi esorto a farne parte», scrisse il 26 gennaio 2015, dopo aver condiviso gli attentati di Parigi. Il tunisino è stato un frequentatore della moschea di San Marcellino.