Insetti killer, da api a calabroni, mostri con le ali, la loro puntura può essere in alcuni casi anche mortale, in Italia muoiono dai 5 ai 20 milioni di persone.
L’ultimo caso a Milano, Sergio Barozzi 62 anni, è stato punto nella sua casa di campagna, choc anafilattico fulminante, inutile la corsa in ospedale.
Anche il senatore leghista Roberto Calderoli ha passato una brutta esperienza a causa della puntura di un insetto assassino che è finito al pronto soccorso del San. Raffaele di Milano ha raccontato di essere «finito in terapia intensiva per una encefalite virale trasmessa da una banale puntura di zanzara». E ribadito: «Una banale puntura che mi ha portato in pericolo di vita, facendomi passare giorni che non augurerei al peggior criminale al mondo».
Sì, perché può essere esagerata la reazione dovuta a una sensibilizzazione allergica verso alcune componenti del veleno iniettato dal pungiglione, anche se i casi letali, come dimostrano le statistiche, sono limitati. Più comuni febbre, spossatezza e nausea, crisi d’asma e cali di pressione. E ancora: orticaria, angioedema spesso su volto e labbra, edema della glottide fino allo choc anafilattico. L’ostruzione grave e potenzialmente fatale delle vie respiratorie si manifesta, in genere, con raucedine, difficoltà a parlare, tosse insistente, soffocamento, gola serrata. Reazioni allergiche che colpiscono due persone su cento, i bambini sono meno degli adulti. Ma esistono strategie di difesa da applicare anche in questa coda d’estate.
Ma cosa fare per prevenire una puntura fatale? Se venite punti dovete subito rimuovere il pungiglione con un colpo sesso, usate una pinzetta per le ciglia, poi sulla zona colpita dovete applicare ghiaccio e una pomata cortisonica, fatevi consigliare dal farmacista come primo soccorso e cercare di identificare di che tipo di insetto si trattava se ape, vespa o calabrone, in modo tale da sapere come trattare. Nei casi gravi andate al pronto soccorso. Ma è sempre utile domandare al medico cosa dovete fare e cosa dovete applicare sulla parte colpita.
Esistono preparazioni di pronto-impiego a forma di penna che, premute sulla cute in vicinanza della puntura, sono utili per interventi rapidi ed efficaci. «Chi ha già avuto reazioni importanti di tipo respiratorio deve portare con sé l’adrenalina come farmaco di emergenza», avvisa Antonino Reale, primario del pronto soccorso del Bambin Gesù di Roma, che aggiunge: «L’immunoterapia è il passo successivo», in particolare per chi è ad alto rischio come i figli di agricoltori, gli apicoltori, i bambini che abitano in campagna. Il vaccino si fa per 3-5 anni e l’effetto si mantiene solitamente a lungo.
ZANZARE E PREVENZIONE
Intanto, il virus della Febbre del Nilo continua a contagiare in tuta Europa, e l’Italia è fra i paesi più colpiti. Una anziana di 77 anni, già provata da altre patologie, è morta nel Mantovano, undicesimo epilogo tragico nel bollettino ufficiale dell’Istituto superiore di sanità. Si contano, in totale, 255 casi segnalati al 22 agosto. Tra gli effetti, una compromissione neurologica, fino alla meningoencefalite. In particolare, il virus è stato trovato in campioni di animali o persone di 36 province del Nord, soprattutto nella Pianura Padana e fra le regioni in testa c’è il Veneto, e poi la Sardegna. «Nessun caso quest’anno si è verificato in Campania e nel Sud, ma all’ospedale Cotugno la situazione è monitorata ed è possibile effettuare il test sierologico per la ricerca del genoma virale», dice Carlo Tascini, direttore della prima divisione delle malattie infettive della struttura sanitaria napoletana. Tra i virus più temuti, trasmessi dalle zanzare, in cima resta, però, la malaria che si contrae esclusivamente attraverso le punture. La zanzara più insidiosa è di tipo anopheles plasmodium: il vettore trasporta il parassita da una persona infetta a un’altra in Africa, in America Centrale e del Sud e in Asia. Ci sono stati casi in Europa (e anche in Italia), ma punte vicino agli aeroporti internazionali da insetti arrivati nei bagagli o negli aerei. Conseguenze? Febbre, mal di testa, tensione di muscoli della nuca, brividi e sudorazione, talvolta nausea, vomito e diarrea tra i 10 i 15 giorni. Se non trattata con farmaci appropriati, anche la malaria può mettere a rischio la vita. La zanzara tigre, invece, causa innanzitutto la dengue ed è diffusa in Asia, Africa e America latina, con qualche caso sporadico in Francia e in Croazia, negli anni scorsi, ma solo in zone circoscritte. «D’estate, qui sono invece diffuse forme di meningiti provocate dai pappataci, insetti diversi dalla zanzara, che trasmettono il cosiddetto virus Toscana. Mai letale», spiega Tascini. «Per quanto possibile, bisogna fare sempre attenzione a non farsi pungere perché più reazioni allergiche aumentano la sensibilizzazione al veleno degli imenotteri», aggiunge Reale. Sono utili, dunque, le zanzariere ed è importante indossare abiti meno colorati e brillanti, con maniche e pantaloni lunghi, calzini e scarpe chiuse, soprattutto se si prevedono passeggiate in campagna o dove l’erba è alta. Da evitare anche profumi forti e, all’occorrenza, tenere a portata di mano gli insetticidi.