L’immigrazione finisce quando la Francia finirà di comandare sui paesi africani delle ex colonie, ma in Italia fanno notizia solo i barconi naufragati.
Lo stato coloniale iniziò nel 1600 fino al secondo dopoguerra, nazioni che comandavano su paesi africani, ne comandavano il governo, la moneta, la politica, la lingua, riducendo in condizioni di sottosviluppo e schiavitù le popolazioni autoctone, per sfruttare le loro risorse e per impedire che questi paesi si sviluppassero.
Le colonie francesi in Africa erano numerose.
14 paesi africani ancora oggi continuano a pagare la tassa coloniale alla Francia dal giorno della loro indipendenza.
A partire dal 1958 agli anni 60 le sanguinose guerre civili e colpi di stato nelle varie ex colonie francesi per ottenere l’indipendenza, che fu ottenuta con dei limiti imposti dalla Francia che doveva continuare a controllarne il governo, l’economia e imporre la moneta francese “Franco cfa”.per impedire lo sviluppo dei paesi africani.
Fu scritto un trattato francese che dovevano parlare e imparare la lingua francese. Ancora oggi la Francia ha basi militari in Africa e sfrutta le risorse, controlla, impone governi e candidati alle elezioni politiche dei vari paesi, anche con conflitti a fuoco, come quello di 7 anni fa nello Stato della Costa D’Avorio.
Una situazione di comodo della Francia, Nel marzo del 2008, l’ex presidente francese Jacques Chirac disse: «Senza l’Africa, la Francia scivolerebbe a livello di una potenza del terzo mondo». Il predecessore di Chirac, François Mitterand, già nel 1957 profetizzava che «senza l’Africa, la Francia non avrà storia nel 21° secolo».
Un sistema che non fa notizia agli occhi del mondo che è stato denunciato anche all’Unione Europea, ma la Francia non vuole perdere i 500 miliardi di dollari che incassa dall’Africa. I politici di 14 stati africani spesso sono stati accusati di corruzione e di fare i favori dell’occidente, ma in realtà hanno paura di essere uccisi.
Ecco, i 14 paesi ex colonie africane; Mauritania, Senegal, Guinea, Mali, Costa d’Avorio, Benin, Niger, Ciad, Repubblica Centrafricana, Congo, Gibuti, Somalia francese, Tunisia.