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Non esiste nessuna relazione tra vaccini e autismo

Non esiste nessuna relazione tra la somministrazione di vaccino pediatrico trivalente non obbligatorio contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr) e autismo, ha stabilirlo è stata la procura di Trani, la dichiarazione di basa su uno studio epidemiologico condotto in Puglia, lo studio ha stabilito che ci sono casi di bambini affetti da autismo che non hanno fatto il vaccino.

L’indagine è scattata dopo che una coppia di genitori del nord barese, aveva denunciato e richiesto la consulenza da parte del medico della polizia di Stato Massimo Montinari, riteneva il vaccino responsabile dell’autismo dei loro 2 figli, oggi di 9 e 14 anni. I bambini sono stati visitati dalla commisione medica nominata dal pm Ruggiero, dalla quale fanno parte il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss Giovanni Rezza. Non hanno condiviso la diagnosi di Montinaro e ha escluso ogni relazione con il vaccino.

«Sono felice che finalmente la procura di Trani abbia preso atto di ciò che la comunità scientifica internazionale ripete da anni, e cioè che non c’è nessuna correlazione fra vaccini e autismo», ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, commentando la notizia dell’esclusione da parte della Procura di Trani del legame tra l’autismo e vaccino pediatrico trivalente anti morbillo, parotite e rosolia (Mpr). «In ogni caso è opportuno che sia sempre la scienza ad avere la prima ed ultima parola».​

La procura di Trani, tra cui il consulente dell’Iss, Giovanni Rezza, ha escluso la relazione tra vaccini pediatrici e autismo, «sembra razionale eseguire alcuni esami ematochimici nei soggetti a rischio e, in particolare, nei bambini piccoli», in modo «da avere qualche elemento in più per capire se sono nella condizione di sopportare lo stress immunitario delle vaccinazioni senza rischi gravi per la salute».

Riferendosi agli esami ematochimici, i consulenti scrivono che «su questa linea molto sensata e basata sul principio di precauzione si era espressa anche la nostra Corte Costituzionale (sentenza n.258 del 20-23 giugno 1994) che diceva: ‘È necessario porre in essere una complessa e articolata normativa di carattere tecnico che individui esami chimico-clinici idonei a prevedere e prevenire possibili complicanze da vaccinazione’». «Però – concludono i consulenti – la nostra circolare ministeriale del 7 aprile 1999 ha decretato che ‘Non si prevedono esami chimico-clinici da eseguire prima della somministrazione dei vaccini…’».

Sulla base delle raccomandazioni fornite da «numerosi studi scientifici, le linee guida dell’Oms e di Acip e Aafp non sembrano assolutamente adeguate per promuovere una corretta sicurezza vaccinale e per rispettare anche solo il ‘Principio di precauzione’ che dovrebbe invece essere un pilastro di ogni intervento sanitario». È la critica rivolta dai consulenti della procura di Trani – tra i quali figura il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità Giovanni Rezza – all’Oms, Acip (Advisory committee on immunization practices) e AAfp (the American academy of family physicians) sulla sicurezza vaccinale. «Stupisce moltissimo – scrivono i consulenti – che l’Oms e gli autorevoli Acip e Aafp si limitino semplicemente a dire che i vaccini non dovrebbero essere usati se il paziente ha febbre alta o altri segni di malattia grave (…)».

 

Non esiste nessuna relazione tra vaccini e autismoultima modifica: 2016-06-01T14:32:04+02:00da
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