Ieri Silvio Berlusconi è stato dimesso dal San. Raffaele di Milano, dove è stato ricoverato per un mese a causa di un grave scompenso cardiaco, è stato operato a cuore aperto per la sostituzione di una valvola cardiaca, intervento riuscitissimo, farà la convalescenza a villa San. Michele. Ieri è tornato a casa ad Arcore, ma senza Francesca, non c’è aria di rottura, ma la sua compagna ha traslocato a villa Giambelli in Brianza, che le è stata regalata un anno fa.
Dopo le lacrime di Francesca il giorno del suo intervento, è sempre stata presente alle visite, ma non c’era ne ieri all’uscita dall’ospedale che a casa ad Arcore: «È solo per la convalescenza, nessuna rottura», ai affannano a rassicurare dall’entourage presidenziale. Ma l’assenza di Francesca all’uscita dall’ospedale è stata una sorpresa, con lui c’era don Verzè, colui che lo ha accompagnato nella sua politica, le dichiarazioni di Berlusconi: «È stata una prova molto, molto dolorosa. Ora sto un po’ meglio. Mi aspettano due mesi di riabilitazione e poi sarò ancora utile all’Italia e agli italiani».
«Le mie preoccupazioni prevalenti», confida il leader senza far niente per celare l’umanissima sofferenza, «sono il male e il non riuscire a dormire. Per quanto riguarda le altre preoccupazioni, bisogna essere preoccupati di tutto quello che succede nel mondo, da questo terrorismo feroce e assurdo e dalla situazione internazionale che presenta una carenza di leadership incredibile. Uno sente di poter dare ancora un contributo al proprio Paese. Io spero non ce ne sia bisogno, se ce ne fosse spero di averne la forza».
Adesso Berlusconi proseguirà la riabilitazione ad Arcore, con riposo assoluto, non può ritornare ai ritmi lavortivi di una volta.
Che il leader di Forza Italia voglia ritornare alla politica è cosa nota e certa, e sta già scalpitando, già parla di questioni per salvare i suoi interessi, come quella della vendita del Milan.