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Mare Jonio, allarme vermocani

Nel mare Jonio c’è l’allarme vermocani, sono sempre più numerosi sui fondali specialmente rocciosi del Salento. . L’Università di Modena e Reggio Emilia e l’Area marina protetta “Porto Cesareo” studiano il fenomeno nel mare di Santa Caterina di Nardò.

Prima c’era l’alga tossica, adesso ci mancavano anche i vermocani, il fenomeno prima si è verificato nel mare Adriatico e adesso si sta spostando anche nel mare Jonio, avvistamenti e segnalazioni sono sempre più numerosi da Otrando a Leuca.

Sono sempre più numerose le segnalazioni dei bagnanti e subacquei nei fondali rocciosi preoccupati, anche a pochi metri di profondità, il loro habitat sono i fondali rocciosi, il nome scientifico è ““Hermodice caruncolata”. Si tratta di un grande polichete, lungo fino a 30-40 centimetri, comune in habitat costieri rocciosi dello Jonio e del Mediterraneo orientale, dotato di difese antipredatorie costituite da ciuffi di bianche setole su entrambi i lati del corpo, che l’animale erige quando è toccato o si sente minacciata.

Ma sono pericolosi perchè le setole possono staccarsi e conficcarsi nella pelle umana o nelle mucose dei probabili predatori. Questi piccoli vermi se vengono sfiorati accidentalmente dall’uomo, si avverte una sensazione di bruciore, si hanno erruzioni cutanee, con papule e prurito, un pò come una reazione allergica. I vermocani sono sempre stati presenti nei fondali rocciosi, ma adesso si sta assistendo ad una vera e propria invasione.

I vermocani preferiscono soprattutto le spiaggie rocciose, a nord di Torre Lapillo, ma soprattutto tra Sant’Isidoro e Lido Conchiglie, tra Mancaversa e Ugento prima della zona di Leuca. Roberto Simonini, ricercatore di Ecologia del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia, sta conducendo in questi giorni, con il supporto del dottore Sergio Fai dell’Area Marina Protetta “Porto Cesareo”, indagini per il fenomeno e si stanno facendo prime ipotesi dell’invasione dei vermocani: «Certamente, però – dice Sergio Fai – sono da evitare inutili allarmismi. Il contatto con il riccio di mare resta sicuramente il più frequente e fastidioso incidente con organismi marini durante la balneazione».

E sempre nel Salento, ma soprattutto sull’Adriatico, l’Arpa Puglia, ha rivelato anche alte concentrazioni di alga tossica, con il suo contatto si possono avere riniti, faringiti, febbre, bronchiti, dermatiti e congiuntiviti, nel caso di mareggiate la tossina viene inalata nell’aria, in quel caso sconsigliato andare a mare. Non mangiate i frutti di mare nelle aree dove è presente, perchè si nutre dell’alga tossica.

Mare Jonio, allarme vermocaniultima modifica: 2016-08-07T22:01:48+02:00da
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