La drammatica testimonianza di una donna inglese di origini pakistane, costretta a sposare il cugino sotto la minaccia delle armi, dopo 3 anni riuscì ad ottenere il divorzio, ora lavora in ingilterra e cerca di sensibilizzare tutto il mondo sul tema.
E’ stato cambiato il suo nome per proteggerla, Tabassan Khan, aveva 15 anni all’epoca dei fatti e viveva in Doncaster, in Inghilterra, quando le venne proposta una vacanza estiva in Pakistan. Era una vacanza estiva con un tranello di costringerla a sposare il cugino, lei era ignara di tutto, disse: “una vacanza, che bello!”, ma non sapeva cosa le aspettava.
La costrinsero sotto minaccia di armi a sposare il cugino, per 3 anni la tenevano segregata e riceveva violenze sessuali tutti i giorni, il cugino era più vecchio di lei di 6 anni. Poi scoprì che i matrimonio era stato combinato per fare ottenere il visto britannico al cugino. Riuscì ad ottenere il divorzio dal tribunale pakistano, nel 2008 tornò in Inghilterra dove ancora oggi lavora, adesso vuole fare sapere al mondo intero la sua storia.
Oggi a 26 anni, ha dichiarato al Sunday Express: Pensavo stessi andando in Pakistan per fare una vacanza. Ero contenta, ma dopo due mesi passati nel Paese era tempo di fare ritorno in Inghilterra, perché a breve avrebbero riaperto le scuole. Chiesi quindi a mio zio di tornare indietro e lui mi disse che sarei rimasta in Pakistan ancora qualche settimana. Dopo 4 mesi, venne nella mia camera e minacciandomi mi costrinse a sposare mio cugino”
Ho provato a rifiutarmi, ma lui mi disse che se non avessi accettato avrebbe ucciso i miei fratelli. Ero terrorizzata, ma non avevo scelta. Durante la prima notte di nozze mio cugino mi stuprò. Pensavo che mio cugino fosse parte della mia famiglia, ma mi sbagliavo. Mi ha stuprata ogni notte per tre anni. Pensavo di essere una prostituta, mi vergognavo”. “Nella cultura islamica ci si aspetta che le ragazze facciano ciò che viene loro ordinato. Le nostre vite non significano niente, ci sposano per ottenere un visto”, ha denunciato Tabassan cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica inglese.