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Misterioso segnale da una stella: gli extraterrestri si stanno mettendo in contatto con noi.

La scoperta del segnale fatto in Russia è di circa un anno fa, del 15 maggio 2015, ma la notizia non è stata subito divulgata. Il segnale sembrava proveniente dalla stella HD 16459, si trova a 100 anni luce dalla costellazione di Ercole, simile al sole.

C’è dell’altro, gli astronomi è già da un pò che hanno in osservazione la stella, e hanno scoperto accanto un pianeta simile a Uranio, ma c’è di più, gli scienziati hanno scoperto che il pianeta fa parte di un sistema articolato come il nostro sistema solare, con altri pianeti di orgine rocciosa, di probabile abitabilità, simili alla nostra terra.

Il segnale è stato captato dagli scienziati russi, che lavorano al grande radiotelescopio Ratan-600  sulle montagne del Caucaso.  Gli americani verificano, ma il Seti: “Search for Extraterrestrial Intelligence”, sono molto interessati, ma vanno con i piedi di piombo  perchè anni fa ci fu un altro segnale e aveva dato delle speranze che forse non siamo soli in questo universo, ma poi fu analizzato ad Arecibo nel 2004 si verificò un falso allarme: «Il segnale rilevato dai russi -entra nella spiegazione tecnica  dal suo profilo Fb Massimo Teodorani, astronomo dell’Inaf che ha partecipato al progetto Seti presso l’osservatorio di Medicina a Bologna-, è distribuito su una banda di frequenza estremamente larga, un miliardo di volte più estesa della banda usata tipicamente dal Progetto SETI del mondo occidentale, quindi il segnale, con tutte le sue armoniche, sarebbe diluito e apparirebbe molto debole. Dopo l’annuncio tecnico proprio questi giorni gli astronomi americani dello Allen Array Telescope (ATA) si sono subito messi al lavoro per tentare di confermare il segnale trovato dai russi. E quindi, dato che lavorano a banda molto stretta, dovranno scansionare un intervallo di frequenze molto largo per sperare di trovare il segnale su una banda radio ben precisa: per questa ragione il segnale potrebbe essere meno debole di quanto è apparso al RATAN-600. Per ora gli astronomi americani non possono confermare nulla, e ci vorrà ancora molto lavoro per coprire 1 GHz di banda».

Ci sono 2 ipotesi: «Se il segnale fosse confermato -continua Teodorani- ciò non significa che questo debba essere per forza un segnale di tipo SETI. Secondo Seth Shostak, portavoce del SETI americano, il segnale potrebbe essere anche dovuto al fenomeno del “gravitational microlensing” che occasionalmente amplifica di molto un segnale (radio in questo caso) per via della distorsione relativistica della luce ad opera di un campo gravitazionale, oppure potrebbe essere dovuto a mera interferenza elettromagnetica causata da noi. Quindi sono molti i problemi da risolvere prima di dire l’ultima parola vanno stabilite due cose: confermare il segnale; stabilire che cosa esattamente lo causa».

E se fosse veramente un segnale proveniente da una civiltà extraterrestre? Il professor Teodorani prende in considerazione questa eventualità: Se davvero si trattasse di un segnale intelligente -sintetizza ancora il prof-, allora ci sarebbero altre due possibilità, “Se il segnale è intenzionale e miratamente inviato al nostro sistema solare allora proverrebbe da una civiltà di Tipo I (di poco più avanzata della nostra). Mentre se il segnale è non-intenzionale, cioè facente parte di un “broadcasting” che invia segnali in tutte le direzioni, allora proverrebbe da una civiltà di Tipo II (in grado di imbrigliare l’energia della loro stella). Infatti la quantità di energia di cui una ipotetica civiltà extraterrestre disporrebbe si identifica in tipologie di energia crescente andando al Tipo I al Tipo III. Infine per avere una conferma definitiva di un segnale extraterrestre intelligente è indispensabile che più radiotelescopi dislocati in differenti parti del mondo ne diano conferma e non uno solo, e che il segnale sia più o meno persistente nel tempo. Un segnale ricevuto solamente per breve tempo va scartato».

Stelio Montebugnoli membro di SEI Italia, ormai in pensione, ma appassionato da sempre di segnali misteriosi provenienti dallo spazio, in cerca di una civiltà intelligente extraterrestre, ecco cosa dice al riguardo: «Intanto diciamo che il segnale deve essere riconfermato -spiega il radiastronomo-, considerando il fatto che i colleghi russi non l’ho hanno mai più captato, bisogna andarci con i piedi di piombo. Per ora ci sono varie ipotesi, ripeto ipotesi, come quella dei segnali provenienti da satelliti in orbita o in viaggi verso i diversi pianeti del Sistema Solare. Ripeto, siamo ancora nelle fase dello studio e non si deve assolutamente incorrere in errori come in passato. Oltretutto non è neppure detto che il segnale arrivi da quella stella, potrebbe arrivare da un astro che si trova nella stessa direzione ma dietro HD 164595, oppure nelle sue immediate vicinanze. Insomma -conclude Montebugnoli- attendiamo eventuali conferme».

Nel frattempo siamo in attesa delle verifiche, se il segnale proviene dalla costellazione di Ercole, ci sia per davvero l’ipotesi di una civiltà intelligente perchè si è vicini alla stella di tabby e da molto tempo qualcuno ipotizza l’esistenza di una civiltà intelligente, sono in molti a credere che prima o poi siamo vicini a un incontro con altre civiltà intelligenti.

IL planetolgo Marchis mette in guardia che non sia un segnale di un forno a microonde: «Il segnale è stato rilevato maggio 2015 e non si è ripetuto da allora. Purtroppo, anche se i protocolli internazionali richiedono di allertare la comunità astronomica per il rilevamento di un segnale misterioso, i russii hanno scelto di non farlo.  Il segnale è stato rilevato da un’antenna dedicata ma potrebbe trattarsi di un errore -continua Marchis-, la qualità di puntamento è incerta e quindi si potrebbe aver catturato quello che chiamiamo un falso segnale “parassita.  HD 164595, la stella ospite, è molto simile al sole (stesso colore, dimensione ed età). E ‘novantuno anni luce dalla Terra e ha un pianeta conosciuto, HD164595 B, che è probabilmente simile al nostro Nettuno. Orbita molto vicino alla sua stella ogni quaranta giorni. Per ora, però, non abbiamo ancora individuato un pianeta simile alla Terra intorno a questa stella, e non credo che ce ne sia uno. Questo è ciò che le attuali teorie sulla formazione dei sistemi planetari ci dicono. Ma non vi è alcun motivo per cui la vita non potrebbe esistere sui satelliti del pianeta gigante presente nel sistema stellare, ma per ora queste sono pure speculazioni.  Infine -conclude ironicamente Marchis-, prima di essere troppo entusiasti, andrebbe ricordato il caso accaduto nel 2015 al Parkes Observatory in Australia. In quel caso il segnale non proveniva da 95 anni luce, bensìda un vicino forno a microonde la cui porta era stata aperta dagli astronomi».

Misterioso segnale da una stella: gli extraterrestri si stanno mettendo in contatto con noi.ultima modifica: 2016-08-31T14:31:26+02:00da
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