Tiziana Cantone la ragazza di 31 anni di Casalnuovo che si è suicidata a causa di un video hot, dove appariva con un uomo in circostanze hot, pubblicato a sua insaputa senza la sua autorizzazione, avrebbe potuto ricorrere al garante della privacy, invece che alla procura, afferma il garante. che avrebbe potuto internire diffidando i proprietari dei siti porno, strada non seguita da Tiziana e nemmeno consigliata dai suoi avvocati, ma nella normativa restano sempre dei limiti, perchè dipende dalle leggi del paese dove ospitano il sito internet che sono diverse in materia.
Fa eccezione facebook nella causa civile d’urgenza proposta da Tiziana, la società americana si trova in California come afferma anche la polizia postale, e la totale rimozione dei dati dai server è praticamente imposssibile.
Intanto I due fascicoli dovrebbero riunirsi. Il procuratore aggiunto di Napoli, Fausto Zuccarelli, incontrerà oggi il procuratore capo di Napoli nord, Francesco Greco, per stabilire l’accorpamento delle due differenti inchieste in corso sulla vicenda di Tiziana. È probabile che tutto sia trasferito negli uffici di Napoli nord, dove il pm Rossana Esposito indaga a carico di ignoti sull’ipotesi di istigazione al suicidio. Così, riceverà gli atti raccolti in un anno dal pm di Napoli, Alessandro Milita, sull’ipotesi di diffamazione dove sono indagati 4 dei 5 denunciati dalla ragazza.
sedici mesi dalla data della denuncia giudiziara dove non c’è nessuna risposta, i 4 indagati indicati da Tiziana negano di aver pubblicato i video e la cosa è possibile perchè WhatsApp aumenta le possibilità di diffusione e, quindi, l’autore del primo «post» in Rete potrebbe essere stata persona diversa dai quattro indagati. Ma Tiziana chiedeva che i video fossero cancellati dai siti e bloccare ulteriore diffusione, la cosa è praticamente impossibile perchè molti siti si trovano all’estero.