Sono in corso accertamenti sui pc, tablet e smathphone di Tiziana Cantone e l’ex fidanzato Sergio Di Palo per capire da chi fosse stato messo in rete, ma intanto almeno uno dei video di Tiziana è stato messo in rete da uno dei dispositi informatici dell’ex fidanzato che non è stato ancora indagato formalmente ma accusato dalla madre Maria Teresa Giglio come responsabile: «Mia figlia mi diceva che a lui piaceva vederla con altri»,
È un esercizio senza rete, quello della procura di Napoli nord che ha preferito non eseguire degli accessi irripetibili sui telefoni cellulari – unici dispositivi che sarebbero stati poi alterati con l’accensione – e, quindi, non avvisare la parte in causa, Di Palo, appunto.
La procura vuole capire se almeno uno dei video hot sia stato mandato in rete dall’ex fidanzato e poi scaricato dai 4 indicati da Tiziana Cantone nella sua denuncia del 2015, sono ragazzi dall’età compresa tra i 20 e i 30 anni che poi avrebbero messo in rete nella primavera del 2015. Il capo della procura, Francesco Greco, assicura che il fascicolo aperto con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio è ancora a carico di ignoti, ma qualcosa nelle prossime ore potrebbe cambiare. In breve tempo la storia di bullismo di Tiziana Cantone è diventata un caso giudizinario.
«Era turbata all’esito della sentenza del tribunale – spiega il suo ex avvocato Fabio Foglia Manzillo – ma nulla lasciava presagire che il tormento la conducesse verso la morte» Tiziana Cantone si è suicidata con un foulard nella cantina di casa sua a causa di questa sentenza, ma nessuna l’aveva informata che rischi correva legalmente a fare la denuncia alla procura, nemmeno gli avvocati a cui si è rivolta l’hanno consigliata come muoversi perchè nei video era consensiente.
Ma comunque anche se almeno uno dei video hot sia stato mandato in rete da uno dei dispositivi dell’ex fidanzato non è una prova contro lui, perchè può essere anche che Tiziana usava pc e tablet del fidanzato quando viveva a casa sua, l’abbiamo fatto tutti, mariti e mogli comprese.