Ienevideo

Lapo, il mistero del terzo uomo: “C’era un amico a New York”

Lapo , nessuna simulazione di sequestro, ma forse un tentativo di estorsione pensato ad arte da una terza persona, che poi si sono perse le tracce, oppure una trappola per fare scivolare il rampollo di casa Fiat. C’è una terza persona nel rapimento simulato a New York di Lapo Elkann, dopo lo scorso week-end ad un festino  fatto di sesso, marjuana e droga, forse ha chiesto dei soldi per lo stesso sequestro.

Lapo non era solo in quella stanza con l’escort transgender, ma c’era una terza persona, proprio lui l’autore della telefonata alla famiglia per chiedere 10mila dollari. A sostenere questa tesi è è Max Scarfone, paparazzo amico da anni di Elkann. È stato proprio Lapo a scrivere l’introduzione al suo libro «Il paparazzo buono». A dare questa informazione al paparazzo è stato un amico newyorkese di Lapo, ieri a “Pomeriggio 5”, ha detto : : «Molto probabilmente con lui c’era un amico», ma della terza persona non c’è più traccia.

Ma Scarfone fuori dalle telecamere nutre molti dubbi su Lapo: «Ci eravamo sentiti pochi giorni prima tramite sms per metterci d’accordo per la presentazione del libro. Stava bene. Abbiamo fissato la data per il 15 dicembre, gli ho proposto di andare poi a vedere insieme la partita domenica. Ha detto che avrebbe pensato lui a tutto. Quando è uscita la notizia dello scandalo, ero incredulo».

Anche le sue guardie del corpo sono incredule: «Le ho chiamate appena ho saputo. Quella sera non erano con lui proprio perché stava meglio e sia lui che la famiglia sentivano ormai di essere usciti dal tunnel. Questa storia sembra averlo riportato ai tempi dello scandalo di Patrizia. Per chi gli era vicino, era impossibile immaginare una cosa del genere ora».

Una bravata di cui qualcuno potrebbe aver approfittato: «Da paparazzo – prosegue – l’ho seguito in molti suoi viaggi, dal 2004 ad oggi. L’ho sempre visto lavorare. Per fotografarlo dovevo alzarmi alle 6.30, non si fermava mai. Da quando era a New York, si stava impegnando molto negli affari. È un bravo ragazzo, una persona umile, molto generosa. È stato lui a farmi cambiare approccio nel lavoro: ero cinico, adesso prima di rovinare una vita con uno scatto ci penso».

Non parlano i familiari e amici di quando accaduto al rampollo di Gianni Agnelli, nemmeno la sua agente Alessia Margiotta, le sue ex fidanzate, solo Shermine Shahrivar scrive un messaggio per lui su istagram, Se chi gli è vicino sceglie il silenzio, chi lo seguiva «da lontano», sui social, non risparmia commenti: accanto alle molte parole dure compaiono altrettante frasi di sostegno e comprensione – c’è perfino chi, e non sono pochi, entusiasta per l’accaduto, lo esalta chiamandolo «mito» – fino ad arrivare all’hashtag #jesuislapo lanciato da Nina Moric. «Ora Lapo è a New York – assicura Scarfone – in un posto segreto, protetto dalle sue guardie del corpo». In attesa del processo, fissato per il 25 gennaio.

 

Lapo, il mistero del terzo uomo: “C’era un amico a New York”ultima modifica: 2016-12-01T20:49:25+01:00da
Reposta per primo quest’articolo