Ariana Grande canta per solidarietà alle vittime di Manchester, a meno di 2 settimane dal tragico evento, e dall’attentato suicida del 22 maggio, costato la vita a 22 persone, fra cui sette bambini, e con un bilancio di oltre 120 feriti. Per dire no al terrorismo.
Nonostante le ombre del nuovo attacco terroristico di Londra di 2 giorni fa. bersaglio ancora una volta tanti giovani che a Manchester, n0n hanno voluto rinunciare al diritto di sorridere, di ballare e di unirsi con i loro idoli, un’autentica parata di pop star planetarie – e sono accorsi alla fine a decine di migliaia, oltre 50.000, alla serata del ‘One Love Manchester’.
Un live di beneficenza svolto sotto una città blindatissima, quasi maniacale allo stadio del cricket di Old Trafford, ma una volta dentro si respirava un’atmostera di uno spettacolo autentico, come quello del 22 maggio allo show di Ariana Grande, giovane americana 24enne diventata famosa in tutto il mondo, grazie alla tv.
Questa volta l’unico boato è stato quello degli spettatori quando è entrata Ariana sul palco, vestita con pantaloni stracciati di ordinanza, una felpa bianca con la scritta ‘One Love Manchester’, un corpo di ballo scatenato e tutto il pubblico che cantava a squarciacola.
Il momento in cui il catellone a sfondo rosa, dove c’erano scritte le coordinate bancarie e i numeri telefonici per le donazioni alle vittime del terrore.
Ha preso definitivamente il sopravvento: in un tripudio di festoni e coriandoli a tinte confetto. Sorrisi, abbracci, emozione e lacrime. Una festa, appunto, e un incoraggiamento a «superare i momenti difficili insieme», come ha detto in apertura il sindaco-governatore della città, Andy Burnham. Festa animata pure da altri grandi nomi del pop cari ai giovanissimi, da Justin Bieber, a Katy Parry, all’ex ‘ragazza terribilè Miley Cyrus. E poi, fra i tanti, Coldplay, Take That, Pharrell Williams. Con un tocco di commozione in più quando il ‘veteranò Robbie Williams ha intonato un suo successo, ‘Strong’, cambiandone il testo in onore di Manchester («Manchester wère strong, wère strong»). O quando Marcus Mumford, frontman della band dei Mumford & Sons, ha aperto lo show con un sola frase: «Let’s not be afraid». Un invito a se stesso e agli altri a non arrendersi alla paura.
https://www.youtube.com/watch?v=w9yak899MUs