Roberto Fico, presidente M5S della Commissione di Vigilanza Rai, commenta così il compenso Rai a Fabio Fazio: “Uno scandalo, un comportamento vergognoso”, poi aggiunge: «Quando era stato preventivato di toccare lo stipendio a Fazio, classico comunista col cuore a sinistra e portafogli a destra – ha affermato – voleva scappare in un’altra tv». «Ora che è arrivato il suo compare Orfeo e gli aumentano lo stipendio – ha concluso – non vuole più scappare dalla Rai».
La polemica scatenata venerdì scorso da Fico, in seguito all’accordo rai avvenuto con Fabio Fazio, traslogo di “Che tempo fa” su sai1, anzichè rai3, per un compenso di 2,2 milioni di euro annui, avete capito bene.
Per il direttore generale della rai Mario Orfeo è un duro colpo, in vista alla presentazione dei palinsesti a Milano per prossimo 28 giugno e il 4 luglio a Roma, invece per forza italia e lega è stata definita una “vergogna”, Michele Anzali del PD l’ha definito “schiaffo al parlamento” ed è pronto a coinvolgere vigilanza e corte dei conti.
Secondo Orfeo, Fazio percepirebbe 2,2milioni di euro annui per 4 stagioni per realizzare “Che tempo che fa” su Rai1: 32 puntate da tre ore in prime time la domenica e altrettante da un’ora in seconda serata il lunedì, a questo si ammonta la produzione del programma e il cast, e qui Fazio ha espresso la volontà di produrre direttamente il programma, e non sarà più prodotto dalla Endemol, società di produzione di cui diventerà socio, per la produzione si prevede un compenso di 2,8 milioni, il “pacchetto Fazio” arriva a 12 milioni.
La difesa della rai:
«Ringrazio il cda perché la presenza e la valorizzazione di Fabio Fazio nel palinsesto della Rai è un passaggio importante per il consolidamento della leadership della tv pubblica e per il rilancio dell’attrattività innovativa dell’azienda», commenta soddisfatto Orfeo.
La presidente Maggioni aggiunge: «lo sforzo fatto per non perdere il valore e la capacità di racconto di Fazio è direttamente connesso alla volontà di garantire un futuro all’azienda tenendola ancorata al mercato». Quello che fanno notare in rai, in pratica è lo stesso compenso che Fazio percepiva su rai 3, ma con diverse ore di trasmissione in più:
«Si tratta di una scelta di valore strategico e industriale, che corrisponde ai principi di efficacia e competitività che anche l’ultima legge di riforma ha fissato» commenta il consigliere Franco Siddi. Ma le polemiche non finiscono qui