Siamo ormai nel cuore della calda stagione estiva, ma è anche tempo di andare in piscina e di divertirci, ma è risaputo che in piscina si possono anche prendere i funghi, n particolare l’intertrigine micotica inguinale e l’intertrigine micotica interdigitale, nota anche come ‘piede d’atleta’.
Ecco i consigli del dottor Marcello Monti, responsabile di Dermatologia in Humanitas e docente all’Università degli Studi di Milano:
Si sviluppano «nelle pieghe cutanee come quelle dell’inguine o tra le dita dei piedi, dove è più facile che ristagni l’umidità, e provocano lesioni caratterizzate da macerazione della pelle, prurito e arrossamento».
«Alla pari di altri ambienti caratterizzati da forte umidità come bagni turchi, palestre e docce – afferma – anche le piscine hanno un nemico, soprattutto per i piedi, sempre in agguato: i funghi. Soprattutto nelle piscine frequentate da molte persone, circolano numerose spore che si disperdono nell’ambiente e vanno a contagiare altri individui. Le spore prodotte dai funghi sono come delle capsule impermeabili molto resistenti – aggiunge – in grado di resistere anche al potere altamente disinfettante del cloro, e tendono a diffondersi con una certa facilità».
Per prevenire lo sviluppo di micosi, volgarmente chiamate “funghi”, il dermatologo consiglia: «asciugare bene la pelle. Dopo essere stati diverso tempo in ammollo dentro la piscina, è completamente umida e ammorbidita, ed è più facilmente attaccabile da ogni tipo di infezione, funghi compresi. Per questo è buona norma, dopo aver fatto la doccia con l’acqua dolce per lavare via il cloro, procedere con un’asciugatura meticolosa di ogni parte del corpo con particolare attenzione alle pieghe interdigitali e inguinali, solitamente le sedi preferite dai funghi per attecchire».
Un’altra regola suggerita dal dermatologo è quella di stendere una piccolissima quantità di crema solfo-salicilica (a base, cioè, di zolfo e acido salicilico) nelle aree più a rischio. «Questa crema ha un’importante azione preventiva nei confronti dei funghi e, non essendo un farmaco, non dà origine né a resistenze, né ad allergie di alcun tipo», spiega l’esperto. Se però è troppo tardi e «ci accorgiamo di avere già un fungo, cioè macerazione e arrossamento delle pieghe, possiamo applicare la crema solfo-salicilica – la stessa utilizzata per la prevenzione – sulla lesione per 7-10 giorni, o fino alla sua scomparsa», consiglia Monti, ricordando però che «qualsiasi trattamento antimicotico non è in grado di distruggere le spore dei funghi. È per questo che anche dopo diversi anni, se si ripresentano le giuste condizioni ambientali, il fungo torna a manifestarsi ed è necessario ripetere il trattamento»