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Il racconto choc della ragazza che ha subito gli stupri di Rimini, parlava con un inglese stentato, diceva: «where are you from?» pronunciato da un ragazzo che «si è materializzato in maniera fulminea», davanti alla ragazza polacca e il suo amico stesi su di un telo da mare.
Un tempo che alle vittime pareva lunghissimo, durante il quale hanno picchiato il ragazzo con una brutalità e cattiveria e violentato la ragazza.
Come scrive il gip del tribunale di Bologna che ha ordinato il carcere il carcere per i due fratelli marocchini di 15 e 17 anni e per il nigeriano di 16.
«Where are you from?». A questa domanda, ricostruisce la giovane polacca agli inquirenti, il suo amico risponde «from Poland». A quel punto – si legge nella deposizione – «l’uomo, sempre in inglese ci ordinava testualmente ‘dateci il portafogli e i telefonì» e poi «repentinamente venivamo aggrediti dall’ uomo che avevamo di fronte che subito colpiva» il ragazzo «al volto facendolo cadere a terra mentre dall’oscurità si materializzavano davanti a me prima due persone poi un terzo che mi immobilizzavano, buttandomi a terra, poggiandomi di schiena sulla sabbia e colpendomi con più colpi al volto, alla testa e sul corpo».
La ragazza riesce a vedere il suo amico «immobilizzato pure lui sulla sabbia con una persona sopra», il racconto prosegue con violenze e brutalità fatte a turno da 3 aggressori: «mi tenevano per la gola quasi da strozzarmi, facendomi rimanere senza respiro». Una violenza «interminabile, durata più di venti minuti», durante la quale «mi dicevano in inglese ‘I kill yoù e sentivo che il mio amico veniva picchiato brutalmente». «Stremata», «senza poter in nessun modo reagire neppure urlando», «senza forze ed impaurita, ma cosciente», la ragazza quindi è stata trascinata in acqua e poi di nuovo portata sulla spiaggia e violentata di nuovo.
Emerge un particolare choc, dal racconto scritto nella denuncia, della prostituta transessuale peruviana violentata il 26 agosto scorso a Roma in via Flaminia: Guerlain Butungu, sembra che siano state le stesse persone:
«Venivo avvicinata da quattro ragazzi – è il racconto della vittima – sicuramente non italiani, due dei quali neri e due bianchi. Uno dei due ragazzi bianchi mi strappava la borsetta, mentre uno dei ragazzi neri mi ha preso per i capelli trascinandomi con forza oltre via Flaminia, dove vi erano dei cespugli rigogliosi. Io cercavo di oppormi ad entrare nel cespuglio, ma uno dei giovani mi colpiva alla testa con una bottigliata mentre un secondo mi sferrava un violento pugno allo zigomo sinistro. Continuavo ad oppormi ad entrare nel cespuglio ma mentre uno mi minacciava puntandomi il collo della bottiglia alla gola, l’altro, sempre tirandomi, mi trascinava nel cespuglio, oltrepassandolo».
«Prima di andar via – ha raccontato la vittima – i quattro gettavano a terra la mia borsetta dalla quale avevano preso la somma di 40 euro ed il mio telefono cellulare». In un secondo momento, la prostituta transessuale ha aggiunto che «nelle parti intime» degli aggressori «vi era sabbia, come se fossero stati reduci da una giornata in spiaggia» e che una volta intuito le intenzioni dei quattro non ha più reagito.