Giancarlo Bressa, sottosegretario agli Affari Regionali, boccia la “secessione” di Zaia. Lo fa in un’intervista a Radio Anch’Io: “La una proposta va contro l’unità e l’indivisibilità del Paese. Non è una proposta catalana – ha sottolineato Bressa – ma una proposta che la Corte Costituzionale ha bocciato, e Zaia lo sa». Per la trattativa, «è la Costituzione che traccia la via», ha ricordato Bressa. «E la Corte Costituzionale – ha proseguito -, proprio valutando una legge del Veneto che ha dato origine al quesito referendario, ha detto chiaramente che le Regioni a Statuto speciale sono 5 e le altre Regioni possono avere più autonomia secondo l’articolo 116». Il sottosegretario ha quindi citato il principio del regionalismo differenziato, sottolineando che in «quella stessa legge, Zaia chiedeva che l’80% delle risorse fiscali rimanessero nel Veneto, ma la Corte Costituzionale nel 2015 ha detto che sarebbe una violazione dei principi costituzionali e degli equilibri di finanza pubblica». Secondo Bressa, «il principio dell’equità dell’unione fiscale prevede per forza che ci siano regioni più ricche che aiutano quelle più povere».
Salvini: “Pronti a fare nuovi referendum”, anche dopo i referendum di Lombardia e Veneto.
Il segretario della Lega Nord in risposta al no del governo, a “radio anch’io”: «c’è una sola Lega che dà speranza a 60 milioni di cittadini italiani. Abbiamo permesso a milioni di persone di votare in maniera pacifica e ordinata, e già ci stanno chiamando e stiamo lavorando per la Puglia, il Piemonte, l’Abruzzo e l’Emilia Romagna. Voglio una politica che spende meno e meglio»