Luigi Di Maio oggi chiuso in una palestra davanti ad una platea di persone presenta la lista degli impresentabili:
. Per il centrosinistra, in cima alla lista Di Maio mette Luciano D’Alfonso, «governatore della Regione Abruzzo, indagato a Pescara e a L’Aquila, per una inchiesta su appalti regionali e sul recupero del complesso che ha ospitato il mercato ortofrutticolo pescarese»;
secondo in classifica «Vito Vattuone che ha dal 29 gennaio scorso – si legge sempre sul blog – una richiesta di rinvio a giudizio, capolista del Pd nel collegio plurinominale per il Senato in Liguria, uno dei tanti politici candidati e coinvolti nelle vicende sui rimborsi regionali».
Di Maio dà poi una «menzione speciale» alla sua Campania: qui c’è «De Luca junior, candidato ovviamente a Salerno, nel »feudo« del padre. È imputato di bancarotta fraudolenta per il crac della società immobiliare».
Nelle fila del centrodestra, invece, oltre a Luigi Cesaro, c’è «Antonio Angelucci, premiato per la sua assidua presenza in Parlamento (99.59% di assenze) e per i risultati – scrive il leader M5S – sul fronte giudiziario con una condanna in primo grado a un anno e 4 mesi per falso e tentata truffa per i contributi pubblici percepiti tra il 2006 e il 2007 per i quotidiani ‘Liberò e ‘il Riformistà; oltre un indagine in corso in merito a un’inchiesta sugli appalti nella sanità della procura di Roma. Per lui il posto di capolista alla Camera nel Lazio».
E poi Ugo Cappellacci e Michele Iorio, ma anche Umberto Bossi «condannato a 2 anni e 3 mesi per aver usato i soldi del partito, quindi provenienti dalle casse dello Stato» a fini privati« e Formigoni «condannato per corruzione a sei anni e imputato in altri processi: è candidato al Senato come capolista nella formazione del centrodestra ‘Noi con l’Italià in Lombardia.
Emanuele Dessì il candidato al collegio uninominale del senato rinuncia alla sua candidatura firmando un documento privato, ma questo secondo la legge italiana non basta, rimane lo stesso nelle liste bloccate del viminale che lo farebbe scattare subito dietro la capolista Elena Fattori e può benissimo essere eletto, in questo caso se rinuncia si deve pronunciare la camera di appartenenza e aspettare se accetta.
Di Maio invita gli altri partiti a scaricare il modulo Dessì e farlo firmare ai candidati impresentabili.
Non votate per i partiti dove ci sono gli impresentabili, il nostro deve essere un voto di protesta, si sono fatti la legge at personam che se anche volessero dimettersi o rinunciare non possono, rimangono lo stesso nelle liste del viminale.
Il 4 marzo scegli e cambia, M5S ultima possibilità