I colpi di scena su don Michele Barone non sono finiti, dalle indagini emergono nuovi fatti.
Il prete dei vip arrestato per avere picchiato una minorenne dopo aver fatto credere a lei, e ai suoi genitori, che fosse indemoniata.
Dagli atti emerge che c’erano almeno 3 polizioni adepti nella setta satanica che chiudevano un occhio in caso di denunce e non le facevano andare avanti.
Prima degli arresti di febbraio c’erano altre denunce contro don Barone che sono passate per la questura e anche per 2 commissariati, sono finite anche nelle mani del sindaco Aversa, ai servizi sociali di Maddaloni, ma nessuno interveniva mai per fermare il sacerdote alle richiesti di aiuto della sorella, le amicizie influenti pesavano.
Luciano Moggi ha riferito che lui e Barone erano amici perché «quel prete era accreditato in Vaticano e amico del cardinale Liberio Andreatta», potente prelato già a capo dell’Opera pontificia per i pellegrinaggi e tra i religiosi più ricchi del mondo. Un caso, forse. Come gli anni di «indifferenza» che si sono vissuti in Curia, ad Aversa, rispetto a quanto il prete, e non solo lui, facevano a Casapesenna e dintorni, e fino a Medjugorie e Cracovia. Perché, a sentire i tanti fedeli del Napoletano e del Sannio, certi sacerdoti del Casertano sono conosciuti proprio per le presunte capacità di «guaritori» dalle possessioni demoniache. Ma della fama di quei preti e delle gesta di don Barone nessuno si era accorto ai piani alti della Chiesa locale. Il vescovo, secondo il gip, cercò anche di insabbiare la faccenda. Angelo Spinillo chiese alla ragazza di ritirare la denuncia. Poi il prelato ha chiarito, dicendo che in quel momento faceva riferimento «alle diatribe familiari». E che il prete fu punito con l’ammonizione. Ma era già troppo tardi. Barone è andato avanti, per anni e anni e, forse non solo dentro la Chiesa, aveva trovato una rete di protezione. Altrettanto «blindato» sembra infatti fosse all’esterno, quel sacerdote cugino omonimo del camorrista Michele Barone, oggi pentito.
Luigi Schettino, vicequestore che adesso è finito agli arresti con l’accusa di non aver fermato quelle pratiche medievali, che in realtà erano maltrattamenti e abusi, e di aver tentato di convicere la sorella a ritirare la denucia.
Ma al riesame durante l’udienza, il poliziotto, davanti alle immagini di un video sequestrato nel corso delle indagini, di un violento esorcismo ha detto di non sapere nulla. Ma intanto di quella denucia della sorella, erano al corrente 3 uffici di polizia, non solo Schettino.