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Divorzio, cassazione, l’assegno si può stabilire in base al tenore di vita

In caso di divorzio, l’assegno di mantenimento al coniuge più debole, può essere stabilito in base al tenore di vita, lo stabilisce una sentenza della corte di Cassazione, ma deve essere valutato caso per caso.

Prima del divorzio, Lucrezia e Omar si erano divisi a metà il patrimonio di famiglia, del valore di 7 milioni. Lui aveva tenuto l’azienda di proprietà e lei si era fatta liquidare la somma in soldi e appartamenti. In primo grado la donna aveva ottenuto anche il diritto all’assegno di mantenimento, negatole in appello. Il matrimonio, celebrato nel 1978 era durato fino al 2007. I coniugi provenivano da famiglie modeste ed entrambi hanno contribuito all’attività imprenditoriale. In primo grado, l’assegno era stato attribuito a Lucrezia «per disparità reddituale».

Il pg ha chiesto alle Sezioni unite di accogliere il ricorso di Lucrezia C. contro il marito Omar C., che in appello, nel 2017 aveva ottenuto la revoca dell’assegno mensile di 4mila €.

La corte di Cassazione stabilisce:

«Si può anche convenire sul fatto che il criterio dell’autosufficienza – ha proseguito Matera – può essere preso come parametro di riferimento, ma non si può escludere di rapportarsi anche agli altri criteri stabiliti dalla legge, quali la durata del matrimonio, l’apporto del coniuge al patrimonio familiare, il tenore di vita durante il matrimonio»..

In parole povere, diamo il via ad ex mogli che fanno una vita dispediosa a spese dell’ex marito, ecco, sposatevi con un uomo ricco, così poi divorziate e vivete a spese sue, lo dice la Cassazione!

Divorzio, cassazione, l’assegno si può stabilire in base al tenore di vitaultima modifica: 2018-04-11T13:31:56+02:00da
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