Si ripete la polemica contro i vaccini. Continua la gogna social contro Bebe Vio, la campionessa parolimpica disabile, fu contagiata dalla menigite da bambina e ha perso gambe e braccia. Bebe una disabile eroe, malgrado la sua disabilità, non ha mai avuto limiti nella sua vita, è diventata una campionessa di scherma.
La nuova gogna medianica contro la campionessa riguarda una copertina di Rolling Stone dello scorso anno è stata ripubblicata sui social. Giù una pioggia di commenti negativi, che la accusano di aver sfruttato il handicap solo per ottenere visibilità.
Commenti di questo di questo tipo: «L’unica disabile per cui non provo minimamente rispetto». O anche lunghe disquisizioni: «Gente che per un po’ di potere e lauti compensi si vende l’anima e la dignità – si legge – Chi viene utilizzato da queste campagne persuasive in genere appare come vittima o comunque è una persona apparentemente insospettabile e immacolata. Si tratta di precise strategie psicologiche volte a influenzare subdolamente il pensiero della massa. Quindi facciamo attenzione tanto ai lupi quanto alle pecore che consapevoli o manipolate, non ci è dato sapere, si insinuano nella nostra mente per propinarci verità distorte e strumentali».
In difesa di Bebe, risponde il padre ruggero: «Sono pubblicità vecchie. Bebe quello che doveva fare l’ha fatto. Ora sulla faccenda dei vaccini non intende entrare più». E continua: «Siamo stati a Siena dove sono stati scoperti i vaccini contro la meningite. Dico solo ai tuttologi del web di alzarsi dallalsedia, scomodarsi e andare a parlare con questi scienziati. Rendetevi conto di tutto lo studio, la cautela, l’impegno che stanno dietro alle scoperte scientifiche. Forse così la smetterete di parlare a vanvera».