Forte preoccupazione del presidente di Confagricoltura Toscana Francesco Miari Fulcis, che lancia l’allarme peste suina dopo la conferma di due casi da parte della Commissione europea della notifica del Belgio.
“Stiamo correndo un rischio enorme, se la Regione non si muove subito sarà un disastro per molte delle nostre produzioni”.
“Si tratta di nuova peste suina africana, molto più contagiosa e letale di quella classica”, spiega. “Altri Paesi Ue, come Francia e Lussemburgo si sono subito mossi per bloccare il contagio, da noi invece è tutto fermo”.
Miari Fulcis ha sottolineato che Confagricoltura ha chieso il governo di effettuare i controlli straordinari:
“ma la Regione non può certo attendere notizie da Roma. Il Presidente Rossi si deve muovere subito o sarà troppo tardi perché la Toscana è un’area particolarmente a rischio”. E aggiunge : “Il motivo del pericolo è facilmente spiegabile: da una parte c’è una enorme popolazione di ungulati e in particolare cinghiali oramai sfuggita al controllo, e sono proprio questi animali i portatori della nuova peste suina. Dall’altra, in Toscana molti allevamenti di suini sono allo stato aperto per garantire una qualità e una salubrità della carne assai più elevata” . E conclude: “E’ necessario che tutte le autorità si attivino per l’immediato contenimento della fauna selvatica coinvolgendo anche le associazioni venatorie e le organizzazione degli agricoltori e degli allevatori”.
Intanto l’allame di peste suina sale, e pericolo che si estende a Germania e Francia dopo il ritrovamento di 2 cinghiali morti Etalle, località vicina al confine con Francia e Lussemburgo, erano risultati positivi al virus, sugli allevamenti si possono avere effetti devastanti. Germania e Francia sono al quarto posto come produttori di carne di maiale al mondo. Sono stati trovati focoloai anche in Cina, il virus si diffonde a distanza di km attraverso carni infette, in Italia è presente in Sardena da 40 anni.
La Coldiretti chiede stop immediato all’importazione di carne dal Belgio e di adottare misure di precauzione per tutelare gli allevamenti italiani. Francia e Lussemburgo hanno già chiesto di prendere misure di precauzione sia per tutelare gli allevamenti che la salute dei consumatori.