La miopia è una patologia oculistica che causa lo sfocamento della vista da lontano, cioè il cristallino la parte interna dell’occhio non riesce a mettere a fuoco le immagini da lontano, come se fosse una fotografia sfocata, la vista non appare chiara. Perchè un occhio miope appare allungato, la messa a fuoco delle immagini si formano prima sulla retina.
Il disturbo visivo è in aumento soprattuto tra i giovanissimi, e nelle nuove generazione, mal di testa, abitudine a strizzare gli occhi, fotofobia, fastidio per la luce.
La colpa è l’abbitudine sbagliata dei giovani e giovanissimi di passare ore e ore concentrati sui tablet, pc, smarthphone, libri e al chiuso, in modo ravvicinato agli occhi, in questo modo non si allena la vista da lontano.
Con qualche accorgimento si può rallentare questa regressione spiegano gli esperti, in occasione della Giornata Mondiale della Vista, che si celebra l’11 ottobre.
I miopi in Italia sono circa 16 milioni, esistono 2 tipi di miopia, congenita, nel senso che si è miopi dalla nascita, e acquisita, per quest’ultima gli esperti consigliano:
«Far stare almeno un ora al giorno i bimbi all’aria aperta, perché questo costringe l’occhio a utilizzare anche il campo visivo periferico, cosa molto importante, considerando che passano 6-8 ore al chiuso sui banchi di scuola» spiega Pertile. Inoltre «utilizzare cellulari, pc e tablet, così come i libri, a distanza maggiore di 30 cm dagli occhi». Non è però solo la miopia che i genitori dovrebbero temere. «Altri traumi non poco frequenti – precisa l’esperta – sono le contusioni provocate da palline da tennis o palle di neve che possono provocare distorsione della retina o foro maculare».
In occasione della Giornata dell’11 ottobre, l’Agenzia internazionale per la prevenzione della Cecità-IAPB Italia onlus, in collaborazione con la Società Oftalmologica Italiana (Soi), offrirà 15.000 visite gratuite per chi non ha mai fatto prevenzione (www.iapb.it). In molte città italiane, nel mese di ottobre, sarà possibile sottoporsi a check-up gratuiti a bordo di Unità mobili oftalmiche o in ambulatori e ricevere il materiale informativo. Obiettivo, portare dall’oculista le tantissime persone che non ci sono ancora mai andate.