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Il padre di Desirée era uno spacciatore, adesso agli arresti domiciliari.

«Mi hanno ammazzato la figlia, non ce la faccio a stare chiuso a casa. Dovete farmi uscire». Il padre di Desireè Gianluca Zuncheddu 36 anni non riesce a smettere di piangere, adesso agli arresti domiciliari nell’abitazione di Cisterna, nel quartiere San Valentino, a poche decine di metri dalla casa dove la ragazza abitava con la madre e la figlia più piccola. si sente un leone in gabbia, vorrebbe uscire ma non può.

Il padre della 16enne morta a San Lorenzo. Zuncheddu  nel quartiere non è uno qualunque. è conosciuto ed ha un precedente penale nell’operazione “Bassotti”, già arrestato nel 2012, considerato uno dei capi bastioni dello spaccio di Cisterna.

Zuncheddu non vive con la madre di Desirée, si sono lasciati tanti anni fa e malgrado i rapporti sono tesi e c’è il divieto del giudice di avvicinarsi alla donna, lei lo chiama disperatamente tutti i giorni.

È agosto. Barbara Mariottini. la madre di Desirée gli telefona. «Mi ha detto che era preoccupata per Desirée – il racconto del padre – rientrava tardi e aveva frequentazioni sospette.

Quello che spaventa la madre è il ritrovamento di droga e psicofarmaci e chiede l’intervento del padre  e lo fa a modo suo. E’ la ragazza a raccontare ai poliziotti come sono andate le cose. Il padre la trova a Cisterna in compagnia di 2 stranieri che li caccia via e schiaffeggia la figlia, ma Desirée va dai carabinieri per denunciare il padre per maltrattamenti.

Una denuncia della ragazzina che ha avuto delle conseguenze, perchè il padre ha violato sia gli arresti domiciliari che il divieto del giudice imposto al padre di avvicinarsi alla madre di Desirée.

Ma Barbara Mariottini spiega al giudice di averlo chiamato lei per aiutarla con Desirée che viene segnalata 2 settimane fa dai carabinieri per aver ceduto pasticche di psicofarmaci.

Ma il padre continua a difendere la figlia anche dai domiciliari e si sparge la voce che nessuno doveva venderle dosi. Forse è per questo che la ragazzina comincia a frequentare Roma. «Desirée aveva capito che le stava facendo terra bruciata attorno e da Cisterna fuggiva per procurarsi le dosi», racconta una ragazza che la conosceva bene.

Qundi dai fatti, Desirée si è suicidata? Perchè non voleva essere controllata dal padre? Quindi le violenze fatte dagli stranieri non c’entrano niente, ma gli stranieri non erano tutti stupratori?

 

Il padre di Desirée era uno spacciatore, adesso agli arresti domiciliari.ultima modifica: 2018-10-29T14:43:59+01:00da
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