Emanuela Orlandi, la ragazza di 15 anni scomparsa all’improvviso il 22 giugno del 1983, usciva dalla scuola di musica, telefonò alla sorella e poi stava andato a prendere il bus per tornare a casa, quel bus che non ha mai preso, un giallo che continua da 25 anni. Emanuela era la figlia di un funzionario del Vaticano, era cittadina vaticana.
Da quel 22 giugno una serie di coincidenze avvenute, l’attentato a Papa Wojtila, piste che portavano al vaticano dove erano coinvolti alti prelati della Chiesa e del Vaticano.
Le ossa ritrovate in un edificio adiacente al Palazzo della Nunziatura vaticana 2 giorni fa, durante i lavori di ritrutturazione potrebbero essere di 2 persone diverse.
La polizia scientifica e il medico legale dovrà stabilire se si tratta dei resti di Emanuela Orlandi, oppure di Mirella Gregori un’altra ragazza di 15 anni scomparsa nel 1983, nello stesso periodo della scomparsa della Olandi.
La Nunziata è presidiata tutti i giorni da 2 militari, all’interno proseguono i lavori di ristrutturazione, non è la prima volta che in edificio del Vaticano durante lavori di ristrutturazioni si trovano resti di ossa umane.
«Qui si sentono sempre i rumori dei lavori degli operai e del servizio di giardinaggio», spiega un residente. La struttura è blindata e alcuni religiosi sorvegliano a distanza i rari momenti in cui vengono aperte le entrate.
«Saranno le indagini a chiarire questa vicenda. Non dico altro», ha detto don Giulio, dopo essere uscito dalla Nunziatura di via Po.
IAl medico legale che dovrà stabilire attraverso l’estrazione del DNA e il calco dei denti, dalle ossa se sono quelle di Emanuela Orlandi.