Ieri mattina il piccolo porticciolo di Mergellina, quartiere di Napoli si tinge di bianco di un liquido chimico maleodorante.
La denuncia è arrivata dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e dal consigliere comunale del Sole che Ride, Marco Gaudini.
«Intorno alle ore 11,30-12 di ieri 9 gennaio 2019, il mare ha assunto un colorito biancastro, emanando un cattivo odore simile a quello sprigionato dai composti chimici. In pochi minuti l’intera area del porticciolo turistico adiacente il molo degli aliscafi ha assunto un colorito lattiginoso. L’aggressività della sostanza potrebbe aver danneggiato gravemente l’ecosistema, provocando la morte della fauna ittica e l’intossicazione degli uccelli marini. Alcuni testimoni ci hanno riferito di pesci senza vita risaliti a galla in seguito al contatto con la sostanza».
«Abbiamo provveduto ad allertare l’Arpac e i vigili urbani che sono intervenuti immediatamente. Sul posto sono presenti il comandante della polizia municipale di Napoli Ciro Esposito e i tecnici del settore del ciclo integrato delle acque del Comune di Napoli. Sono corso dei rilevamenti per catalogare la sostanza e per risalire, attraverso l’apertura di tutti i pozzetti, allo scarico dal quale è fuoriuscita la sostanza. Chiediamo un intervento della magistratura e delle forze dell’ordine per aprire un’inchiesta e risalire ai responsabili di questo scempio», concludono Borrelli e Gaudini.
Il responsabile è stato incastrato dalle telecamere di sorveglianza, in piedi, giubotto rosso, che smaltisce con un tubo proveniente dalla sua grossa cisterna, ad un tombino di viale Gramsci il residuo della lavorazione del marmo prelevato da un’azienda di Caivano, pare che non era la prima volta che sversava rifiuti tossici in maniera illecita. Questa volta gli è andata male, ha sbagliato chiusino.
Ma la storia della marea bianca di Mergellina fa scoprire una rete di smaltimento illecito di materiali di risulta, provenienti da aziende che in maniera illecita pagano manovalanza che vogliono guadagnarsi un extra, a vantaggio di aziende della provincia di Napoli che avrebbero dovuto pagare di più per smaltire tali rifiuti.
Ma non è colpa degli alti costi di smaltimento a creare il fenomeno? Perchè questa legge non la cambiamo? Perchè il servizio di smaltimento di rifiuti speciali non potrebbe essere gratuito? Perchè mi sembra che qualcuno ci vuole guadagnare sullo smaltimento di certi rifiuti fregandosene dell’ambiente. Il responsabile adesso si prenderà solo una multa, invece dovrebbe essere condannato a pagare i costi della bonifica del porticciolo di Mergellina.