Oggi 6 marzo si da il via alla presentazione delle domande per aver diritto al tanto chiacchierato reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza.
Ma dove sta la fregatura?
Premetto che sono una sostenitrice dei 5 stelle dal giorno del V day, ho votato 5 stelle, ma sul reddito di cittadinanza non ci siamo, è una misura di assistenzialismo che penalizza molti casi familiari e umilia chi vive per strada e vi spiego perchè.
Luigi Di Maio e il Movimento 5 stelle hanno pubblicizzato questa politica sociale da marzo 2018, dal giorno in cui hanno vinto le elezioni nazionali e continuano a pubblicizzare che per averne diritto bisogna avere un reddito Isee di 9.360, ma se vivi solo, se vivi in un nucleo familiare con la casa di proprietà il reddito isee per averne diritto deve essere non più di 6mila euro, si eleva a 9.360 € se il nucleo familiare vive in affitto, dice tutto qui https://www.redditodicittadinanza.gov.it/
780€ ai pensionati al minimo
“Tutte le pensioni saranno aumentate a 780€”, altra pubblicità di Luigi Di maio e di 5 stelle con un limite reddito isee di 9.360€, ne ha diritto solo il pensionato che vive solo e in affitto, se il pensionato vive in un nucleo famigliare con casa di proprietà l’isee scende a 7mila euro.
La normativa per averne diritto non è applicabile.
Avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto.
Si parla di nucleo familiare indipendentemente se siamo parenti o meno, se una persona abita a casa di un amica/a, cugino, nonno o chi che sia, perchè da solo non potrebbe ne affittare e mantenere una casa, se il nucleo familiare vive in una casa di proprietà viene penalizzato, se il nucleo familiare supera i 6mila euro indipendentemente se la mantengono o meno non si ha diritto.
Ma ci rendiamo conto dell’assurdità di questa normativa? Ci vogliono tutti per strada a dormire sotto i ponti.
Bisogna accettare almeno un offerta di lavoro
Chi avrà diritto al reddito di cittadinanza gli verranno fatte 3 proposte di lavoro nel raggio di 100 km, se uno rifiuta viene annullato il sussidio, sempre se i lavori esistono. In pratica dovete accettare di farvi sfruttare da aziende per 2 anni che vi sfrutteranno, vi chiameranno a comodi loro, tanto fa comodo alle aziende assumere manodopera gratis. Se rifiutate le offerte di lavoro vi possono arrivare da tutta Italia, ci ritroveremo con residenti di Palermo con proposte di lavoro provenienti da Aosta, sempre se la trovate l’azienda disposta ad assumere personale residente a 600km, perchè in molti casi le aziende cercano personale residente in zona.
Il reddito di cittadinanza è una presa per il culo che penalizza molte situazioni familiari, chi vive per strada continuerà a rimanerci, se non hai le referenze non te l’affitano una casa diteglielo a Di Maio. Chi non trova lavoro continuerà ad emigrare.
Invece il reddito di cittadinanza doveva essere un sussidio per chi perde il lavoro, un sussidio per chi non riesce a trovare lavoro, un sostegno per non rischiare di finire per strada, nel frattempo si cerca un lavoro vero e una situazione migliore. La prima casa di proprietà è un diritto non un reddito.