E’arrivato il grande giorno dell’election day degli Stati Uniti , gli americani sono chiamati al voto per decidere chi sarà il prossimo presidente e per decidere quale sarà il partito politico di maggioranza del congresso per i prossimi 2 anni, rinnovando la Camera dei rappresentanti e un terzo del Senato per fine mandato, sarà una vera e propia maratona, tutti con il fiato sospeso, chi sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti: il repubblicano Trump o la democratica Illary Clinton?
Aperti i seggi questa mattina alle 6 (ora americana), ore 12 (ora italiana), da New York a Washington, da Boston a Miami. Ieri il comizio di Barack Obama, insieme alla moglie Michelle per chiudere la campagna elettorale di Ilary Clinton: «Siamo a un passo dal fare la storia», ha detto la first lady. «Avete scommesso su di me e ora io scommetto su di voi», ha incitato Obama gli elettori. Per Clinton si sono esibiti Bruce Springsteen, Madonna e Bon Jovi. Trump ha attaccato: «Hillary è il volto del fallimento, ora è il momento di cambiare».
L’annuncio di chi sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti, potrebbe arrivare in Italia tra le 4 e le 5 del mattino, sarà la nottata più lunga per gli “states”. Sia Clinton che Trump voteranno e seguiranno la nottata elettorale a New York; Le operazioni di voto inizieranno sulla costa orientale degli Stati Uniti alle 6 del mattino, mezzogiorno in Italia, e termineranno in Alaska, quando nel nostro Paese saranno le 7 del mattino di mercoledì 9 novembre.
I sondaggi delle ultime ore davano in vantaggio Clinton, Rimbalzo dovuto anche alla decisione dell’Fbi di chiudere definitivamente l’inchiesta sulle email che ha pesato come un macigno sulla candidata democratica.
Hillary ha definito Trump in uno dei suoi comizi: “Una mina vagante”, invitando tutti ad andare a votare: «Se volete una riforma per le armi e se volete aumentare il salario minimo andate a votare, perché in gioco ci sono tutti i temi che vi stanno a cuore».
Negli Usa sarà una giornata di caos e confusione, già ieri si sono create file interminabili ai seggi elettorali per chi si è affidato all’early voting, è utilizzato soprattutto per chi non può andare a votare per motivi lavorativi, il voto è permesso via posta.
Oggi si vota anche per i governatori di 12 Stati, più i territori di Puerto Rico e delle Samoa americane e, in alcuni Stati, per diversi referendum: la legalizzazione della marijuana a scopo terapeutico e ricreativo; l’abolizione della pena di morte; l’aumento del prezzo delle sigarette; il salario minimo; la tassa sulle bevande gassate. In California si vota per l’obbligo del preservativo durante le riprese dei film pornografici; in Colorado gli elettori dovranno votare sulla morte dignitosa che permette ai medici di aiutare i malati terminali a porre fine alla propria vita.
E secondo voi chi vincerà? Trump o Clinton?