Chi si sveglia presto al mattino vive più a lungo e si ammala meno rispetto agli animali notturni che fanno fatica ad alzarsi al mattino e sono poco reattivi.
Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Chronobiology International, che ha coinvolto 433.268 persone, di 38-73 anni ed è stato condotto da Kristen Knutson, professore associato di neurologia presso la Northwestern University.
I partcipanti al test sono stati divisi in 4 sottogruppi a seconda se erano detenzialmente nottambuli o mattinieri, con 4 livelli divisti in “supermattinieri”, chi si sveglia prestissimo al mattino e va a dormire con le galline; “mezzi mattinieri”, amano svegliarsi preso al mattino, ma con un fuso meno estremo dei primi; “mezzi nottambuli”, amano le ore serali e notturne per essere svegli e produttivi; “super nottambuli”, vivono solo di notte e non conoscono la mattina.
I volontari sono stati monitorati dai ricercatori nell’arco di 6 anni ed è emerso che i «gufi» hanno mediamente il 10% in più di rischio di morte per qualsivoglia causa rispetto alle “allodole”. Inoltre, rispetto alle “allodole”, i “gufi” hanno il 30% in più di rischio di soffrire di diabete, circa il doppio di rischio di soffrire di un qualche disturbo psicologico, il 23% di rischio in più di malattie respiratorie, il 22% in più di disturbi gastrointestinali.
Gli esperti americani non capiscono ancora quali sono le cause di queste associazioni, ma dallo studio emerge che è in svantaggio chi ha un fuso orario spostato in avanti e si consiglia ai nottanbuli di andare a dormire più presto, per riportare il proprio orologio gradualmente nella giusta posizione, bandendo le tecnologie (smartphone, pc, tablet etc) nelle ore serali.