Junker, ha dichiarato che non vede l’ora di cambiare l’ora legale, perchè gliel’hanno chiesto molti paesi UE. ma ogni stato dell’Unione europea deve essere libero di scegliere se spostare le lancette o meno. In Italia l’ora solare ritornerà il 28 ottobre.
«Nessuno applaude – dice – quando la legge Ue prescrive che gli europei devono portare avanti o indietro le lancette due volte all’anno. La Commissione oggi propone di cambiare questa cosa: il cambio dell’ ora deve finire. Gli Stati membri devono decidere se i loro cittadini vivranno con l’ora solare o con quella legale. È una questione di sussidiarietà: mi aspetto che Parlamento e Consiglio condividano questa visione. Il tempo stringe».
Così il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker continua nel discorso stato dell’Unione a Strasburgo, sulla proposta UE di non spostare più le lancette per il ritorno all’ora solare nell’ultima domenica di ottobre, e al contrario nell’ultima domenica di marzo per il passaggio dall’ora solare a legale, per la commissione non ci deve essere più l’obbligo per i paesi Ue di spostare le lancette 2 volte l’anno.
Ma i singoli paesi dell’unione saranno liberi di scegliere se adottare per sempre l’ora legale o solare.
La competenza del fuso orario è nazionale, la legge europea armonizza il cambiamento per minimizzare gli inconvenienti nel funzionamento del mercato unico, specie nei settori dei trasporti e della logistica. In Europa quasi tutti i Paesi adottano l’alternanza tra ora legale e solare (il regime attuale è in vigore dal 1996): fa eccezione l’Islanda, all’estremo nord, che adotta l’ ora legale tutto l’anno. Più complicata la situazione in Russia, dove vigono ben undici fusi orari, dato che è stata decisa l’ ora solare permanente, ma cinque regioni adottano l’ ora legale permanente.