Il cioccolato preferito dagli italiani è quello fondente, tramontate l’epoca delle tavolette bianche e cioccolato al latte. A fornire la foto dei consumi del «cibo degli dei» è Angelo Agostoni, presidente dalla Icam, prima cioccolateria al mondo nel segmento biologico e industria dolciaria fornitrice delle squadre di calcio del massimo campionato italiano, di cui è licenziataria ufficiale, e dei militari.
L’imprenditore di Lecco afferma che le praline stanno conquistando il mercato in sfavore delle classiche tavolette, sono più pratiche, sono ottime per una pausa merenda fuori casa, ma le classiche tavolette comunque restano ancora l’abbitudine degli italiani, ma cresce la domanda per i mini formati.
Il cioccolato fondente è il preferito, il 40% , seguito da quello al latte che perde mercato perchè contiene lattosio ed è sconsigliato in caso di intolleranza, contiene latte, ed è consigliato perchè contiene grassi saturi e fa salire il colesterolo cattivo.
«Queste nuove preferenze – continua Agostoni – si ripercuotono nella produzione. Tendenzialmente è inefficiente disperdersi tra tante referenze ma noi siamo considerati i re delle nicchie, il piccolo è nel nostro Dna. In gamma abbiamo cioccolato biologico, il kosher, l’halal, il vegan oltre a quello senza glutine. Cariche di energia anche per i consumatori sottoposti a regimi alimentari particolari».
Il consumo di cioccolato resta al di fuori dalla media europea, 4 kg a persona, nei confronti dell’Europa del nord dove c’è un consumo di 10 kg a persona. Quello che sta cambiando è l’attenzione degli italiani sulle porzioni, sul prodotto se è stato prodotto in Italia, ci si fa attenzione di più sulla qualità del cioccolato e dei suoi ingredienti. «E noi siamo orgogliosamente italiani – sottolinea il vicepresidente Icam Plinio Agostoni – pur essendo vicini al confine della Svizzera. Ci avevano proposto di spostare lo stabilimento di Orsenico oltrefrontiera, ma ci interessa mantenere il Know how dei nostri addetti, circa 300 dipendenti. In Italia siamo l’unica industria di settore, oltre a Ferrero, a realizzare il ciclo completo. L’America Latina fa la parte del leone tra i nostri fornitori di materia prima, ma spesso coproduciamo cacao. E informare i nostri consumatori su cosa c’è dietro la nostra cioccolata ci ha sempre fatto crescere, nei primi sei mesi 2016 del 10%».
Tu che cioccolato preferisci?