Il seme maschile cambia dopo la chemioterapia, e l’alterazione si conserva nel tempo.
Un team della Washington State University, ha documentato le alterazione epigenetiche dello sperma di alcuni uomini, che erano stai sottoposti a chemioterapia nell’adolescenza.
Alterazioni che possono accendere e spegnere alcuni geni, influenzando la salute di generazioni successive, spiega Michael Skinner, fondatore del Center for Reproductive Biology della WSU e autore dello studio.
Il ricercatore quindi consiglia ad un uomo adolescente o che non ha mai avuto figli, prima di sottoporsi a chemioterapia di conservare lo sperma, per eventuali paternità future: «Non sto consigliando di non fare la chemio – sottolinea – anzi, al contrario. Sto solo dicendo che ci sono alcune azioni preventive che, se possibile, dovrebbero essere fatte prima di usare la chemio».
Skinner è un ricercatore genetico nel campo dell’epigenetica, indaga su mutazioni genetiche e la trasmissione di caratteri ereditari.
Per questo studio il suo team ha collaborato con altri centri, come Seattle Children’s Research Institute. E’ stato analizzato lo sperma di 18 uomini, che si erano sottoposti a chemioterapia quando erano adolescenti, e lo sperma di 18 uomini sani che non si sono mai sottoposti a chemioterapia.
I campioni di sperma dei 18 uomini che si erano sottoposti a chemioterapia avevano i geni alterati e cambiamenti molecolari, afferma Skinner che se questi effetti si hanno dopo 10 anni dalla chemio, le cellule nei testicoli sono alterate e quindi i danni sono permanenti. Ora il team di ricerca intende scoprire, che tipo di danni hanno le generazioni future sulla loro salute.