Ienevideo

Un blog per dare la vera informazione, dalla cultura, a fatti di cronaca. Iscrivetevi per poter commentare

Navigation

  • Chi sono
  • Per contatti

E’ morto Paolo Villaggio, il re di Fantozzi, aveva 84 anni.

Galleria published on 3 luglio 2017
TwitterGoogle+FacebookWhatsAppFacebook MessengerEmailSMSGoogle GmailTelegram

E’ morto Paolo Villaggio, era nato a Genova nel 1933, era ricoverato in una clinica di Pondetera, malato da tempo.

Dopo un adolescenza passata con le ristrettezze della guerra fu assunto come impiegato contabile alla Consider, un ambiente dove trovò spunto per il suo più grande successo della storia del cinema italiano, “il ragionier Ugo Fantozzi”.

 

Lo incoraggiò a fare cinema Maurizio Costanzo, affascinato dai suoi personaggi, che spesso avevano una punta di amara ironia.

La figlia ha scritto un post su facebook per salutare suo padre: «Ciao papà, ora sei di nuovo libero di volare», il messaggio accompagnato da una fotografia in bianco e nero di Paolo Villaggio da giovane, con i figli.

I figli Pierfrancesco ed Elisabetta hanno espresso il desiderio che la camera ardente sarà allestita in Campidoglio, mentre il commiato finale potrebbe avvenire mercoledì pomeriggio alla Casa del Cinema a Villa Borghese. Non avevano un buon rapporto con il padre, “un rapporto complesso”, lo hanno definito, «Non è stato un rapporto facile, perché mio padre era assente, come molti di quelli che fanno questo mestiere – spiega Pierfrancesco – e ultimamente ho avuto occasione di stare vicino a lui, perché abbiamo lavorato insieme. E questo ci ha permesso di instaurare un rapporto che non c’era mai stato». Anche Elisabetta ha parlato di un rapporto complesso, «ma mi ha insegnato ad essere più forte. Non era una persona semplice in senso assoluto».

Sono molti i personaggi che Paolo Villaggio ha interpretato nel mondo del cinema. All’inizio degli anni ’60 Villaggio va a lavorare in fabbrica (una delle maggiori aziende europee di impiantistica), ma qui capiscono in fretta il soggetto e lo mettono a organizzare le feste aziendali. Intanto ha fatto il suo tirocinio da palcoscenico con la compagnia goliardica Baistrocchi in cui si esibisce in esilaranti numeri da cabaret che gli serviranno da modello per le sue maschere diventate poi celebri: il travet timido, l’imbonitore aggressivo, l’eterno sconfitto. Da qui alla notorietà il salto alla fine si rivelerà breve, sia grazie alle buone compagnie frequentate al «Derby» di Milano, sia per merito di Maurizio Costanzo che lo porta a Roma, lo fa debuttare a teatro, lo impone alla radio. Da lì, complice il desiderio di rinnovamento della tv di stato, Villaggio scala in fretta i gradini della celebrità: «Quelli della domenica» (dove debuttano il Professor Kranz e il nevrotico Fracchia), «Canzonissima», «Gran Varietà» alla radio. Sono gli ultimi momenti degli anni ’60 che Villaggio fa suoi insieme ad ormai buoni compagni di strada come Enrico Vaime, Cochi e Renato, Gianni Agus, Ric e Gian. Nel ’68 debutta al cinema con il misconosciuto «Eat it!».

Ma saranno gli anni ’70 a far passare Villaggio alla storia: prima con l’invenzione letteraria del ragionier Ugo Fantozzi (un travolgente successo in libreria) e poi con la sua versione cinematografica che si concretizza nel 1974 per la regia di Luciano Salce e la produzione Rizzoli. Saranno alla fine 10 i capitoli della saga che porteranno il Ragioniere fino in Paradiso e oltre. Nel frattempo Villaggio è diventato un «nome» cinematografico alternando incursioni d’autore (con Monicelli per «Brancaleone alla crociate», con Gassman che ne fa la sua spalla preferita, con Pupi Avati all’esordio, e con Nanni Loy) e grandi successi di cassetta che si ripeteranno per tutto il decennio successivo, quasi sempre con la complicità di Salce, Sergio Corbucci, Neri Parenti. La sua comicità mischia ironia surreale e satira reale in un costante passare da Cechov alle comiche del muto, dall’osservazione sociale al teatro dell’assurdo. Se ne accorgeranno tardivamente i critici, ma non saranno in ritardo Federico Fellini che gli dedicherà il suo ultimo film, «La voce della luna» in coppia con Benigni, Giorgio Strehler che lo porta a teatro con «L’avaro», Ermanno Olmi («La leggenda del bosco vecchio» da Buzzati), Lina Wertmuller («Io speriamo che me la cavo»), il veterano Monicelli («Cari fottutissimi amici»), Gabriele Salvatores («Denti»). Sono per Villaggio gli anni ’90, intristiti dai problemi fisici e da una delusione per l’Italia e l’utopia socialista infranta che lo porterà fino a uno sconsolato endorsement a Beppe Grillo («un conterraneo per cui ho provato vera invidia»).

Dimenticato dal cinema, Villaggio si rifugia nella pubblicistica, sempre accompagnata da buon successo di vendite, nel teatro e nella critica pubblica in cui mantiene sguardo acuto sulla società che cambia. Nella vita artistica non gli sono però mancati gli onori: Gillo Pontecorvo gli conferì nel 1992 un inatteso e rivoluzionario Leone d’oro alla carriera (il primo mai dato a un comico); due anni prima Fellini gli aveva fatto vincere il David di Donatello come miglior attore (ne avrebbe vinto un secondo alla carriera nel 2009); infine ecco il Pardo d’oro di Locarno nel 2000. Amava provocare e dare scandalo; ogni intervista si traduceva in un esilarante combattimento verbale, ogni apparizione in una sorpresa anche per le fogge personalissime che aveva scelto con una predilezione per i caftani bianchi e i berretti orientali. È stato un padre difficile per i suoi due figli e un marito affettuoso con la moglie Maura che per 60 anni ha diviso con lui la vita. Ma alla fine è stato soprattutto quel Fantozzi di cui il critico Paolo Mereghetti scriveva «Fantozzi, come la maggioranza dell’umanità, non ha talento. E lo sa. Non si batte né per vincere né per perdere ma per sopravvivere. E questo gli permette di essere indistruttibile. La gente lo vede, ci si riconosce, ne ride, si sente meglio e continua a comportarsi come Fantozzi». Ieri come oggi.

 

E’ morto Paolo Villaggio, il re di Fantozzi, aveva 84 anni.ultima modifica: 2017-07-03T13:34:33+02:00da rubi12
Reposta per primo quest’articolo
Posted in: Attualità, Cinema
Tagged:
Campidoglio, Canzonissima, Fantozzi, Genova, Gianni Agus, Maurizio Costanzo, Paolo Villaggio, Ragionier Ugo Fantozzi

Meta

  • Accedi
  • RSS degli articoli
  • RSS dei commenti
  • Vai a MyBlog

Ultime visite:




Iscriviti al blog

Iscriviti a questo blog per ricevere i post più recenti.

Spam bloccato

23.946 spam bloccati da Akismet

PropellerAds

Categorie

Facebook

Cerca

TwitterGoogle+FacebookWhatsAppFacebook MessengerEmailSMSGoogle GmailTelegram

ienevideo

  • Accedi
  • RSS degli articoli
  • RSS dei commenti
  • Vai a MyBlog

https://www.facebook.com/ienevideo/

Cam.TV

http://clk.tradedoubler.com/click?a(3081528)p(267941)ttid(13)url(http://track.adform.net/C/?bn=29086006)

  • Accedi
  • RSS degli articoli
  • RSS dei commenti
  • Vai a MyBlog
  • Notizie
  • Sport
  • Economia
  • Donne
  • Meteo
  • Viaggi
  • Motori
  • In Città
  • IN ITALIA
  • Top Trend
  • Video
  • Sapere
  • Cucina
  • Oroscopo
  • Aziende
  • Eventi
  • Home Page
  • Mail
  • Community
  • mail
  • community
  • Apri una nuova Mail
  • Trova nuovi amici
  • AIUTO
  • ESCI
  • Seguici su
TORNA A