I veri pericoli per la salute del cuore sono i carboidrati e non i grassi, da una recente ricerca, lo studio PURE realizzato dall’Università di Hamilton, Ontario, e presentato al congresso europeo di cardiologia, a Barcellona.
Secondo gli esperti una dieta ricca di grassi sia saturi che insaturi, farebbe bene alla salute del cuore. PURE ( Prospective Urban Rural Epidemiology) è una ricerca fatta in 12 anni in oltre 154mila persone tra un età compresa dai 35 ai 70 anni, provenienti da paesi diversi e con redditi differenti.
L’esito della ricerca è stato pubblicato su Lancet, e si tratta di uno degli studi più ampi del genere. Dalla ricerca è emerso che non serve a niente imitare i grassi per la salute del cuore, invece limitando del 60% i carboidrati e aumentando i grassi del 35%, si metterebbe in salvo la salute del cuore e il rischio cardiovascolare, nel caso contrario il rischio sarebbe maggiore, e non solo, inserire i grassi nella propria dieta farebbe bene al cuore. Chi ne consuma molti avrebbe una diminuzione del richio di morte del 23%.
“Limitare l’assunzione di grassi non migliora la salute delle persone – ha spiegato Mahshid Dehghan, ricercatrice del Population Health Research Institute della McMaster University -, che invece potrebbero trarre benefici se venisse ridotto l’apporto dei carboidrati al di sotto del 60 per cento dell’energia totale, e aumentando l’assunzione di grassi totali fino al 35 per cento”.
“Per decenni le linee guida nutrizionali hanno puntato l’attenzione sulla riduzione dei grassi totali e sugli acidi grassi saturi – hanno spiegato gli autori dello studio -, partendo dal presupposto che sostituire questi ultimi con carboidrati e grassi insaturi avrebbe abbassato il colesterolo LDL, riducendo così il rischio di eventi cardiovascolari, ma questo approccio si basa su dati relativi a popolazioni occidentali, nelle quali l’eccesso di cibo è una realtà ben nota”.