Emma non immaginava che quel tuffo in piscina le sarebbe costata la vista ad un occhio e il calvario, bastava togliersi le lenti a contatto e andare da un oculista ai primi sintomi di irratazione e annebbiamento della vista.
Ma Emma Jenkins, una 39enne di Bournemouth, in Gran Bretagna, madre di due bimbi, non lo ha fatto perchè non conosceva i rischi che correva, che portare le lenti a contatto in piscina, aumenta il rischio di contrarre un’infezione da batteri microscopi come l’Acanthamoeba che possono distruggere la cornea portando alla perdita permanente della vista.
Nell’ottobre del 2013, quando fece il tuffo fatale in piscina, Emma era in vacanza in Scozia con Dean Keith, appena uscita dall’acqua avvertina una forte irritazione e annebbiamento della vista all’occhio sinistro, ma non le diede peso, si tolse le lenti a contatto perchè le faceva male e andò a dormire pensando che sarebbe passato tutto, ma niente affatto.
Emma nei giorni successivi aveva mal di testa e la vista offuscata all’occhio sinistro, ma non si recò da un medico per non rovinare la settimana di vacanza.
Quando arrivò al Royal Bournemouth Hospital le diagnosticarono una uveite anteriore, una infezione oculare che può avere gravi conseguenze se non curata tempestivamente, ma nel frattempo i batteri si erano moltiplicati, le gocce che le avevano prescritto non davano risultati, nel frattempo la vista all’occhio sinistro peggiorava e le faceva male.
«Sentivo molto dolore – racconta Emma – ma ero comunque calma perché pensavo che fosse solo un’infezione molto grave», Non era così. I medici le diagnosticarono una cheratite microbica e un edema corneale microcristico: Emma riusciva a mala pena a percepire gli spostamenti dall’occhio sinistro e a vedere i bagliori di luce. Dopo alcuni giorni le fu detto in ospedale che la sua vista non sarebbe stata più come prima.
Negli anni successivi la situazione precipitò e l’occhio sinistro diventò completamente cieco, solo nel 2016 le fu fatto il trapianto della cornea. L’intervento è servito a ridare ad Emma parzialmente la vista all’occhio sinistro.
«Ora posso vedere – dice Emma – anche se non riesco a mettere a fuoco oggetti e persone, e soffro di secchezza all’occhio, ma è sempre meglio questo che non vedere affatto. Penso che siano tante le persone che, come me 5 anni fa, non conoscono i pericoli insiti nell’uso delle lenti a contatto in acqua: probabilmente servirebbe più informazione a questo riguardo».