Francesco Totti ex capitano della Roma, spiega nel suo libro “un capitano”, come andarono realmente i passi della notte incriminata con Flavia Vento ad un passo dal matrimonio con Ilary Blasi.
Flavia Vento aveva raccontato al settimanale “Gente” in un’intervista di aver passato una notte d’amore con Totti in casa sua.
“La verità è che io conosco la Vento una sera in cui Ilary non c’è, a un evento sulla Tuscolana”, Totti spiega che lui conosceva appena la Vento:
«Lei mi viene presentata, è una ragazza carina, parliamo qualche minuto e poi, come succede in queste situazioni piene di gente, ci separiamo perché sia lei sia io abbiamo incrociato nuove persone da salutare, e per quella sera non ci vediamo più. La settimana successiva sono con gli amici al Prado, ristorante di Trastevere, quando Giancarlo e Angelo mi segnalano che a un altro tavolo c’è una ragazza che sta cercando di attirare la mia attenzione. È la Vento. Saluti e sorrisi da una parte all’altra della sala, voglio dire senza alzarsi per venirsi incontro, poi ciascuno si dedica alla propri a compagnia. Andando via c’è un’altra serie di saluti da lontano, e stop. Me ne vado a casa a dormire. Ecco, nella sua versione quella è la notte incriminata».
Ilary legge l’intervista di “Gente” e si infuria, ma Francesco spiega come sono andate realmente le cose e poi interviene Corona: «La storia sarebbe finita se qualche giorno dopo Fabrizio Corona non telefonasse a Vito per dirgli che esiste una seconda parte dell’intervista, più dettagliata, unita ad alcune fotografie compromettenti. Lui è pronto a venderle a Gente per cinquantamila euro, ma se volessimo ritirare tutto dal mercato per la stessa cifra non avrebbe problemi a darcele. A noi la scelta».
Il fratello di Totti decide di pagare a sua insaputa anche sapendo dell’estraneità dei fatti Francesco, per preservare la tranquillità di Ilary: “lo vengo avvisato dell’accordo soltanto a pagamento avvenuto, e la cosa non mi piace per niente perché non ho nulla da nascondere: non a caso, al dunque Corona consegna a Vito un dattiloscritto firmato dalla Vento nel quale ci sono ben poche novità rispetto alla prima parte dell’intervista, e nessuna fotografia. L’evidenza del bluff”.
Il caso poi finitì sul’inchiesta di “vallettopoli”: “ma ciò che mi interessa è uno degli accertamenti compiuti dalla polizia durante le indagini: quella famosa notte incriminata il mio telefono non risulta mai agganciato alla cella della zona in cui abita Flavia Vento”.