Carne scaduta, pesce e frutta riciclati per giorni nei banchi di molti supermercati sparsi per l’Italia e chi sa se accade anche in altri alimentari italiani. La denuncia dei commessi in forma anonima, fatta al servizio de “Le iene” di Giulio Golia, in onda su Italia 1.
«È abitudine nei reparti rietichettare questi prodotti per evitare meno sprechi possibili. Io ho girato in quattro diversi centri commerciali e tutti e quattro fanno la stessa cosa», spiega a Giulio Golia uno dei commessi. «Si ritira il prodotto che oggi è scaduto, si sconfeziona, si riconfeziona e si ricambia l’etichetta. E la scadenza si va a cambiare. Anziché esser scaduto oggi, scadrà domani, dopodomani, dipende dal prodotto. Così finché proprio non è a livelli di indecenza che lo apri e senti puzza», aggiunge un collega.
«Fai conto che oggi sia il 2. Io metto in vendita una salsiccia scaduta l’1, cioè ieri. Domani però che è il 3 se è ancora lì io la rimpacchetto con la data del 3. E se non viene venduta il 4 la rimetto in vendita con la data del 4, ma è sempre quella scaduta l’1», racconta una donna.
«Questo avviene in tutti i reparti, non solo in macelleria», aggiunge un commesso. «Frutta, verdura, pescheria, gastronomia, panetteria, in salumeria, nelle vachette dell’insalata russa. Se nella faccia del formaggio inizia a esserci muffa si può pulire, riconfezionare e rimettere fuori in vendita. In pescheria tutte le sere tirano su il pesce confezionato, lo scartano, lo ghiacciano, lo mettono nelle casse di polistirolo, lo mettono in cella. La mattina il caporeparto arriva, prende e rietichetta tutto con la data del giorno. Questo avviene tutti i giorni, la data viene cambiata anche 20 volte, finché il pesce non puzza». Vai al servizio iene