La musica celestiale di una tromba nella stazione triste della metropolitana 2 di Napoli a piazza Amedeo, suonava musiche jazz, blues, la musica che si suona nei locali di news York.
Dovevo andare alla banchina di fronte perchè dovevo prendere il treno in direzione di piazza Garibaldi, la dolce attesa con lo sfondo in lontananza della musica. Che pace!
Ma io non mi sentivo affatto bene, sono rimasta inchiodata una settimana in casa a causa dell’influenza, la tosse logorante che non mi vuole passare, mi fa stare male, se tossisco mi fa male sul torace.
Tutti i miei pensieri che affollavano la mia mente a quella stazione della metropolitana, mio padre di 92 anni che l’altra notte ha avuto una stranezza, è caduto dal letto alle 5 di mattina e diceva che non si sapeva rialzare più, era ranicchiato in un angolo, io gli chiedevo: “Papà cosa fai lì? che ti è successo?”, mio padre diceva che non lo sapeva.
Io non riuscivo a rimetterlo nel letto, era un peso morto, non si spostava di un millimetro, diceva che le gambe non si reggevano. Io e mia madre abbiamo fatto la nottata dalle 5. Poi ho preso mio padre per i piedi e mia madre lo prendeva per le braccia, con tanta fatica siamo riuscite a rimetterlo nel letto, ma ricascava.
Anche se ho un rapporto conflittuale con mio padre, è sempre mio padre e gli voglio bene, solo l’idea che non ci potrebbe essere più mi fa stare male, vedo una casa vuota, spoglia senza di lui.
Mio padre non ricorda quando ero bambina e mi portava sulle spalle, non ricorda quando mi accompagnava in bicicletta: lui andava su un’altra bicicletta e seguiva me e mio fratello.
Non è solo un male morale, è anche un male fisico che ho, quella nottata vicino a mio padre mi ha fatto risalire la febbre a 38.
Uffa che palle! Adesso non posso farmi più la tintura domani se ho di nuovo la febbre, meglio che me la faccio fare dal parrucchiere giovedì.