Filmare la vicina di casa sotto la doccia con uno smartphone non è reato, lo stabilisce la cassazione. Non esiste la legge delle privacy e qualcuno al fuori della casa se non si hanno tende può comodamente girare il suo bel video da mettere su youtube o sui social.
La corte di cassazione ha così ridotto la pena ad un “guardone” condannato a 2 anni, che filmava le sue dipendenti mentre si cambiavano nello spogliatoio.
Il guardonè è stato scagionato da ogni accusa per aver filmato la sua vicina nel mentre era sotto la doccia, perchè non si curava di chiudere la finestra del bagno.
Per questo ultimo reato l’uomo di 37 anni era stato condannato a 2 mesi e 15 giorni, tutto cancellato dagli ermellini.
processo svoltosi con rito abbreviato in primo grado davanti al Tribunale di Busto Arsizio e poi davanti alla Corte di Appello di Milano.
La difesa dell’uomo ha affermato che «indebita realizzazione di filmati e fotografie» di una vicina di casa mentre usciva dalla doccia dato che la sua abitazione e quella della donna «erano adiacenti e che la persona offesa si mostrava nuda pur sapendo che la propria abitazione era priva di tende, con la conseguente insussistenza di lesioni alla riservatezza della persona fotografata».
Questa versione ha convinto i giudici sottolineano come essendo «pacifico» che l’imputato «non utilizzò alcun accorgimento per fotografare e filmare» la vicina, si deve escludere «la configurabilità del reato di interferenza illecita nella via privata non essendo stati ripresi comportamenti della vita privata sottratti alla normale osservazione dall’esterno, posto che la tutela del domicilio è limitata a ciò che si compie nei luoghi di privata dimora in condizioni tali da renderlo tendenzialmente non visibile a terzi».